Giunta Raggi con la grana Minenna

Il neo assessore al Bilancio rinuncia allo stipendio in Consob

Non sembra trovare requie la nuova giunta di Virginia Raggi, che in questi giorni ha cercato di prendere di petto la difficile questione dei rifiuti. Marcello Minenna, nominato assessore al Bilancio con delega alle partecipate, avrebbe tra le mani un potenziale (esplosivo) conflitto d’interessi. Minenna, infatti, è dirigente della Consob, l’autorità di controllo dei mercati finanziari, da cui percepisce uno stipendio di 120.000 euro lordi l’anno. Da assessore, invece, si attesterebbe sugli 80.000. Alessia Morani, vicepresidente del Pd alla Camera, aveva sollevato la polemica con un Tweet: “Minenna si tiene stipendio Consob e stipendi da assessore. Che dice il popolo del web? E la Raggi?”. Il senatore Pd Mucchetti, presidente della Commissione Industria di Palazzo Madama, aveva ripreso la questione, chiedendo a Padoan di chiarire “se Minenna abbia comunicato la volontà di continuare a dirigere l’ufficio Analisi quantitative e Innovazione finanziaria della Consob e se sussistano, in tal caso, i presupposti di un conflitto di interessi”.

 

L’assessore, dal canto suo, ha provato a spegnare la polemica: “E’ un falso problema, perché ho rinunciato allo stipendio del Campidoglio”. Ma il problema è tutt’altro che risolto. Non dimettendosi da dirigente della Consob, Minenna si troverebbe in palese conflitto d’interesse, dovendo decidere, in particolare, su Acea, società partecipata del comune di Roma ma anche quotata in Borsa, sotto la lente d’ingrandimento, quindi, della stessa Consob. Controllante e controllore, un doppio ruolo che difficilmente potrebbe essere fatto figurare come mera casualità.

 

La giunta di Virginia Raggi si ritrova tra le mani un nuovo potenziale “casus”, dopo gli avvenimenti dei giorni scorsi. Prima era stata la discussione intorno a Daniele Frongia, poi la mancata nomina di Andrea Lo Cicero ad assessore allo sport (ruolo che è stato assegnato allo stesso Frongia), quindi la querelle con Daniela Morgante, che è stata accantonata dopo aver ricevuto prima l’investitura da assessore al bilancio, poi da capo di gabinetto. Oggi, la polemica su Minenna. Sembra quasi che la ventata di novità (vera o presunta) del Movimento 5 Stelle stia iniziando a fare i conti con la realpolitik. Chissà chi ne uscirà vincitore. (Marco Scotti)

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