Gli scenari politici del dopo Marino

Cinque Stelle e Marchini ma anche Meloni

Le dimissioni da sindaco di Ignazio Marino. se non saranno ritirate, aprono scenari imprevedibili per la sua successione. Rispetto al 2013, infatti, quando si votò per le politiche e per il Campidoglio, molte cose sono cambiate: soprattutto i protagonisti e gli equilibri politici. In primo luogo è mutato il Pd. Da Pierluigi Bersani e la sua ‘ditta’ si e’ passati a Matteo Renzi ed al partito ‘liquido’. Il premier – è noto – sin dai suoi esordi ha dimostrato scarsa simpatia nei confronti di Marino al quale non ha lesinato critiche. Quanto al Pd romano, pesantemente colpito dall’inchiesta su ‘mafia capitale’ , si è giunti al suo commissariamento. Allo sconquasso interno bisogna aggiungere la rottura dell’alleanza con Sel. Difficile quindi ipotizzare al momento che, quando si tornerà alle urne, la sinistra possa ricompattarsi. Ma se il centrosinistra “piange” non si può affermare che il centrodestra se la passi meglio. Silvio Berlusconi, azzoppato dalla magistratura, non esercita più sugli elettori moderati lo stesso fascino di qualche anno fa. L’ex sindaco Gianni Alemanno, chiamato in causa in varie vicende (da ‘mafia capitale’ a ‘parentopoli’), non è più un volto spendibile in una nuova campagna elettorale. La Lega di Salvini non appare in grado di raccogliere tutti i cocci di un centrodestra frantumato. Vengono quindi fuori gli outsider, ovvero il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo e Alfio Marchini, che già due anni fa giocò il ruolo di terzo incomodo tra Marino ed Alemanno.  Ma se i grillini sicuramente correranno da soli al prossimo appuntamento elettorale per il Campidoglio (destra e sinistra per loro pari sono), ci saranno sicuramente corteggiamenti da parte del Pd e del centrodestra nei confronti di Marchini. Infatti, al momento, nessuno dei due schieramenti appare in grado di portare avanti una candidatura forte, espressione della loro area politica (unica eccezione potrebbe essere Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia). Il centrosinistra potrebbe tentare anche la ‘carta Gabrielli‘, ma il prefetto sembra poco propenso a questa nuova avventura (una cosa è la Concordia un’altra Roma) oppure scegliere un ‘tecnico’ (come si pensa per il dopo-Pisapia a Milano). La situazione appare quindi al momento assai incerta e non c’è tanto tempo a disposizione per le forze politiche per delineare le strategie e scegliere i candidati. Maggio è dietro l’angolo. (Beppe Leone)

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