Una vera guerra dei rifiuti a Malagrotta. L’altra sera sono dovuti intervenire i carabinieri dopo che, di fronte alla discarica, si era creata una fila di 40 camion dell’Ama che intralciavano il traffico. Un autista ha dichiarato, con rassegnazione: “Restiamo qui per un paio d’ore in attesa, non capiamo perché, ma le procedure per scaricare sono divenute molto più lente. Se siamo bloccati qui, ovviamente, non possiamo poi tornare in strada per la raccolta. Si creano dei disagi e i cittadini se la prendono con noi dipendenti, ma non è colpa nostra”.
Le motivazioni di questi ingorghi sono molteplici. Per gli amanti della dietrologia, Colari – la ditta che gestisce lo smaltimento dei rifiuti e che nei prossimi giorni riceverà il 20% di rifiuti in più – sta deliberatamente rallentando il servizio per mostrare ad Ama che cosa significhi il suo lavoro (e vederlo debitamente remunerato?). Altri sostengono che i rallentamenti dipendano dalle complicazioni nel trattamento di questi rifiuti che devono essere trasformati in combustibile solido secondario e poi inviati a Civitavecchia.
Al momento quindi Ama rimane un’azienda interrotta, incapace di offrire pieni servizi a una città che, proprio sulla spazzatura, si sta giocando parte della sua reputazione. Daniele Fortini, presidente della società, ha rimesso il suo mandato e ora Virginia Raggi e Paola Muraro (assessore in pectore) dovranno decidere che cosa fare, se accettare le sue dimissioni e fare tabula rasa o se continuare con l’attuale presidente.