I lavoratori del Cara di Castelnuovo: “Siamo alla fame”

Oltre 100 persone, come le realtive famiglie, rischiano di perdere il loro posto dopo la chiusura del Cara

Cara Castelnuovo
La proresta dei lavoratori del Cara di Castelnuovo di fronte al Mise

Sit-in dei lavoratori del Cara di Castelnuovo di Porto davanti al Mise a via Veneto . “107 tutti a casa. Prima gli italiani??” recita un grande striscione. 

In piazza anche il sindaco Riccardo Travaglini. “Ministro @luigidimaio vogliamo sapere quale sara’ il destino dei lavoratori che perderanno il posto a causa della chiusura del Cara di #CASTELNUOVOdiporto. Il Comune e’ al loro fianco. Ma qui non ci riceve e non ci ascolta nessuno”, si legge in un tweet del Comune alle porte di Roma.

Intanto a Castelnuovo Di Porto è stata attivata una task force, un punto di accoglienza coordinato dal Comune e dalla Asl Roma 4 in accordo con la Regione Lazio ”al fine di coaudiuvare i servizi sociali ed il sindaco del Comune nelle attività di audit per la rilevazione dei bisogni sanitari e sociali, relativamente alla situazione abitativa e occupazionale per i soli richiedenti di protezione umanitaria”.

Il punto di accoglienza sarà operativo già nelle prossime ore e sarà allestito all’interno di una tenda davanti ai cancelli del Cara. La task force valuterà anche le ”decine e decine di offerta di ospitalità ai migranti, arrivate da tutta Italia -spiega il Comune – Tantissimi anche i cittadini che hanno fatto offerte in denaro e pronti a partecipare a manifestazioni di solidarietà, insomma un mondo che si sta mobilitando”.

Interviene anche l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) che ha scritto al Dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno “per conoscere in quali strutture saranno accolti i minorenni interessati dalle operazioni di trasferimento dal centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto”. 

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