Sei mesi sull’ottovolante per la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Molti i pezzi caduti nel difficile scacchiere romano: dal capo di Gabinetto, Carla Raineri, già magistrata della Corte d’Appello di Milano, all’assessore Paola Muraro, sono state tante le defezioni, le dimissioni e i dietrofront che hanno reso ancor più arduo il lavoro del primo sindaco M5S di Roma.
I primi ad andare via da Palazzo Senatorio, a settembre scorso, dopo uno scontro proprio con Raffaele Marra, sono stati il capo di Gabinetto, Carla Raineri, la cui nomina è contestata dall’Anac (l’Autorità diretta da Raffaele Cantone) e Marcello Minenna, assessore al bilancio. Lo stesso giorno, lasciano anche il dg Atac Marco Rettighieri, l’amministratore unico Armando Brandolese e l’amministratore unico di Ama Alessandro Solidoro.
Le sorti del gabinetto del sindaco, ora tenuto da pro tempore dal vicario Virginia Proverbio, del resto non erano state serene neanche prima della Raineri: i primi di luglio, infatti, viene nominato a capo Daniele Frongia, braccio destro della sindaca, che poi viene spostato a fare il vicesindaco e assessore allo Sport e Politiche Giovanili.
A sostituire Minenna arriva Raffaele De Dominicis, magistrato in pensione: indagato per abuso d’ufficio, non fa nemmeno in tempo ad insediarsi che è costretto a lasciare. A fine settembre il nodo della sostituzione di Minenna si scioglie: dopo la rapida successione di tre assessori in meno di quattro mesi, la casella del bilancio è coperta con Andrea Mazzillo mentre quella alle partecipate va a Massimo Colomban. Al centro di un’inchiesta va a finire, però, anche quella di Salvatore Romeo capo segreteria della Raggi.
E mentre scricchiola la poltrona dell’assessore all’urbanistica, Paolo Berdini, per la questione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle, arrivano, solo tre giorni fa, le dimissioni dell’assessore Paola Muraro, indagata per reati ambientali.
Di oggi l’arresto di Raffaele Marra, fedelissimo della sindaca, ex vice capo di Gabinetto del Campidoglio e ora alla guida del Dipartimento Personale. L’accusa per lui é quella di corruzione. In manette anche il costruttore e immobiliarista Sergio Scarpellini. Secondo le indagini, Marra è accusato di aver intascato una tangente per l’acquisto di un appartamento Enasarco, quando era dirigente in Campidoglio con la giunta Alemanno.