Il comitato che tutela i treni storici del Lazio

E’ nato TSRL: esperti e pendolari in difesa dei treni che hanno fatto la storia ferroviaria

C’è la serie 107 che ha trasportato l’ex Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Ci sono le vetture della prima metropolitana italiana e altri pezzi della storia ferroviaria di Roma e del Lazio.

Sono questi alcuni dei gioielli che vogliono essere salvati – e preservati – da TSRL-Trasporti Storici di Roma e del Lazio. Una sigla che include un collettivo di esperti, studiosi, pendolari e blogger uniti da una missione: evitare che vetture storiche vengano rottamate come ferrivecchi.

 

Un pericolo che, nelle ultime settimane, si è fatto concreto, con vari treni storici di ATAC mandati al macero in silenzio, lontano dai riflettori. Il tutto con la mozione capitolina 28/2017 che impedirebbe la distruzione di “convogli di interesse storico, patrimonio dell’archeologia industriale”.

I report giornalistici, come quello di Radiocolonna, e le denunce dei pendolari hanno scongiurato (in parte) la mattanza, ma non hanno risposto al vero interrogativo che si presenta nel lungo termine:

come conservare e promuovere un parco mezzi di valore?

Sulla scia di quest’interrogativo è nato TSRL, un comitato che si definisce “senza scopo di lucro aperta a privati ed enti pubblici”.

Del comitato fanno parte vecchie conoscenza di RC come Carlo Tortorelli e David Nicodemi, insieme ad altri soci che, su base volontaria, offrono il proprio supporto alla causa.

Oggi le sfide del neonato comitato si stanno concentrando sui veicoli storici della Roma-Civitacastellana-Viterbo e i famosi M.R. dell’ex metropolitana di Roma.

In parallelo, TSRL intende affiancare ATAC in un percorso comune che ricerchi partnership private per restaurare i treni storici senza gravare sui conti della municipalizzata.

 

Ma le difficoltà per il comitato non mancano. In primis per una collaborazione con ATAC e amministrazione che si preannuncia complicata.

Come denunciato da Nicodemi sul proprio blog, la municipalizzata intende salvare pezzi irrecuperabili e anonimi a scapito di altri di valore.

Al centro della disputa le vetture 52 e 74 della Roma-Viterbo “che conservano gli interni originali del 1932, oltre ad essere in buono stato di conservazione”.

Una salvaguardia che potrebbe avvenire grazie alla rottamazione della vettura 25, “completamente spogliata e irrecuperabile”, e di quella 80 “vandalizzata e senza valore storico”. Entrambe incluse (inspiegabilmente) da ATAC tra i pezzi di pregio da salvare.

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