“Il complotto di Chernobyl”, forse non è stato un incidente

E se l'esplosione non fosse stata causata da un errore?

Sono passati 30 anni dall’esplosione del quarto reattore della centrale nucleare di Chernobyl.  Era il 26 Aprile del  1986.

Questo incidente, se un incidente è stato, ha causato mezzo milione di morti secondo i ricercatori indipendenti, 4 mila secondo  gli studi ufficiali dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica.

Sky Cinema Cult HD propone il documentario Il complotto di Chernobyl – The Russian Woodpecker di Chad Gracia martedì 26 aprile  alle 21.

Il film, vincitore del Gran premio della giuria come Miglior documentario straniero al Sundance Film Festival 2015 e del premio Hera “Nuovi Talenti” e del LifeTales Award a Biografilm Festival 2015, porta alla luce una verità pericolosa e sconcertante su uno dei disastri nucleari più gravi della storia.

 

Il protagonista è Fedor Alexandrovich, artista ucraino che, sopravvissuto al disastro da bambino, decide di indagare sulla catastrofe che colpì il suo paese e si concentra sulla Duga, una gigantesca e misteriosa antenna, costruita dai sovietici proprio nei pressi della centrale nucleare in grado di interferire con le comunicazioni occidentali, per disturbarle e infiltrarvi la propaganda filo-sovietica. Ma se non si fosse trattato di un errore? Fedor nel 1986 aveva solo quattro anni. Quando sceglie d’indagare su quella catastrofe, arriva a scoprire la Duga, una gigantesca antenna che doveva interferire con le comunicazioni occidentali e infiltrarle di propaganda sovietica. Una struttura che non ha mai funzionato e che, forse, non è estranea allo scoppio del reattore… Nel bel mezzo della rivoluzione ucraina, Fedor porta alla luce una verità pericolosa per sé e per chi gli sta accanto, in un thriller politico scandito dal rumore inquietante e cadenzato della minacciosa Duga, simile in tutto e per tutto a quello di un grosso picchio.

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