Il Comune finanzia, ma non protegge la ‘’calda’’ estate

I dolori previsti per l'"Estate romana 2014"

l luoghi più frequentati la notte, da Trastevere a Campo de’ Fiori, sono già spesso teatro di violenza. L’estate che avanza avrebbe dovuto sollecitare l’Amministrazione della Capitale a prendere provvedimenti di fronte al superaffollamento di questi luoghi, che saranno ancor più esposti a schiamazzi fino a tarda notte, nonché a un eccessivo consumo di alcolici.

 

Perché non promuovere una campagna di sensibilizzazione per una estate ‘’intelligente’’? Perché non attivare maggiori controlli sulla vendita di bevande alcoliche? Perché non annunciare e prevedere una stretta vigilanza degli orari di chiusura dei locali ? Perché non pretendere il rispetto di alcune regole, come ad esempio i decibel per quanto riguarda la musica delle discoteche e gli esercizi pubblici all’aperto.

 

Invece l’assessore Flavia Barca si è esposta solo per garantire dal 21 giugno a fine settembre i tradizionali cento giorni di film, teatro e danza, in periferia e in centro, nonostante l’opposizione netta del I municipio, che aveva suggerito molte limitazioni, per una maggiore tutela dei diritti dei residenti. Fra i quali i malati ospitati al Fatebenefratelli , tenuti, evidentemente, in nessun conto dal Comune, che ha compreso l’Isola Tiberina, dove sorge l’ospedale, fra i luoghi che ospiteranno eventi.

 

Ci sono città come Genova dove l’Assoutenti, in collaborazione con altre associazioni di consumatori, ha lanciato con successo

il premio ‘’Buena Movida’’, assegnato a quel locale che ha saputo conciliare le attività musicali e culturali con il diritto al riposo dei cittadini. Perché non importarlo anche a Roma? Contribuirebbe ad attirare l’attenzione sulla necessità, sempre più urgente, di mettere un argine alla libera violazione di ogni diritto, anticamera poi di qualsiasi violenza.

 

C’ è da augurarsi che la commissione di valutazione dei progetti che si spartiranno il milione e trecentomila euro, messi a disposizione del Comune per ‘’talenti emergenti e luoghi inediti’’, tengano anche conto di come le iniziative proposte rispondano tanto alle esigenze di chi si vuole divertire, quanto al diritto al riposo.

 

La mancanza di educazione e di rispetto dell’altro diventano inevitabilmente una miscela esplosiva, soprattutto quando le serate sono più calde e spesso si indugia all’aperto fino a stordirsi.

 

Ma se è già strano che, nonostante la voragine di debiti, il Comune finanzi ancora i divertimenti ( che raggiungono i 2 milioni di euro coi 700 mila per i Festival), stupisce l’assenza di un maggior impegno a controllare l’osservanza delle regole, soprattutto nel centro, ormai invaso da tavolini selvaggi, ambulanti improvvisati, artisti assurdi, il tutto in un incredibile frastuono…

 

cls

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