Da tempo le vicende che interessano la Capitale sono spesso fra i primi titoli dei Tg nazionali o nelle pagine di cronaca italiana dei maggiori quotidiani. Per non parlare dei siti internet, dei motori di ricerca e dei social network.
Ma gli sgomberi violenti a piazza indipendenza, la caotica emergenza alloggi denunciata dal corteo dei cinquemila, l’azienda di trasporto municipale, l’Atac, e lo stesso Comune sull’orlo del fallimento, la sporcizia dovunque e lo smaltimento rifiuti ancora nel caos, e da ultimo l’incredibile razionamento dell’acqua potabile, hanno offerto il volto peggiore della Capitale.
La sindaca Virginia Raggi, poco propensa alla prima linea – non era in Campidoglio il giorno dello sgombero maledetto e nemmeno quello del corteo – non sembra però accorgersi e trova invece su facebook e in intervistatori compiacenti il coraggio non tanto di giustificarsi, ma persino di accusare altri, palesemente estranei all’immobilismo e al vuoto decisionale della sua amministrazione.
Le emergenze, oggi sempre più combinate con la paura di atti terroristici, dovrebbero invece spingerla finalmente ad adottare provvedimenti immediati volti ad alleggerire subito ogni tensione a livello sociale. Così, se non la repentina e totale soluzione, occorrono misure che surroghino la mancanza di abitazioni per le fasce deboli o debolissime, tanto di romani che di extracomunitari, nonché l’avvio di un programma per disegnare un’offerta di lavoro per gli immigrati. Sarebbero il migliore antidoto al ‘’nuovo’’ terrorismo, che, al netto dell’infatuazione religiosa, trova adepti-schegge impazzite e coperture soprattutto nelle classi disagiate e scontente.
Ne è così consapevole il ministro degli interni, Marco Minniti, che non ha esitato a emanare una circolare che vieta l’azione di sgomberi se non c’è la disponibilità di alloggi alternativi. Ha anche suggerito che potrebbero essere reperiti, circa 600, fra i beni sequestrati alla mafia tra le provincie di Roma , Milano e Napoli.
Alla determinazione del ministro corrisponde purtroppo da parte della sindaca la solita, ormai stantia, politica degli annunci su facebook dove, scoperto che a Roma ci sono 200 mila appartamenti vuoti e diecimila famiglie in cerca di un’abitazione, promette solo per fine anno un piano che saprà allora, ma non ora come servirebbe, curare l’emergenza casa.
Comunque la sindaca Raggi ha chiesto di incontrare il ministro Minniti, di fatto riconoscendo, lei stessa, che ormai Roma è un caso nazionale che da sola non riesce a risolvere. E in un certo senso, per non rischiare di dover dichiarare anche il suo fallimento, come invece le consiglia Andrea Carandini, archeologo e storico della città. Dovrebbe “ammettere – osserva infatti intervistato dal Corriere della sera- di non avercela fatta, chiedendo scusa ai romani. Inutile andare avanti cincischiando. Inutile e dannoso per Roma.”