Oggi il Papa ha voluto riprendere l’impegno pastorale dei Venerdì della Misericordia. Alle 15.30 è partito da Santa Marta per una delle sue visite a sorpresa accompagnato da mons. Rino Fisichella, capo dicastero per la Nuova Evangelizzazione.
Questa volta Francesco ha fatto visita a due realtà dell’estrema periferia sud di Roma. La prima, nella zona di Trigoria, la CasAmica Onlus, una struttura che accoglie malati che devono ricevere cure ospedaliere continue. Poi la comunità terapeutica riabilitativa Il Ponte e l’Albero, in uno dei “ponti” del quartiere Laurentino 38.
La prima visita ha portato il Papa nella zona di Trigoria, alla CasAmica Onlus, una struttura che accoglie persone malate che devono ricevere cure ospedaliere continue, accompagnate dai loro familiari. Si tratta di persone in difficoltà economiche molto gravi, che non hanno risorsesufficienti per provvedere al sostentamento primario quotidiano.
Gli ospiti della struttura sono in maggioranza italiani ed arrivano dalle regioni del sud, costretti a spostarsi presso i grandi centri sanitari di Roma per le cure; presenti anche alcune famiglie provenienti dal Nord Africa e dall’Est Europa. Le strutture ospedaliere che assistono gli ospiti dell’Associazione affetti da patologie molto gravi, come tumori o leucemie, sono il Campus Biomedico, l’Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena e l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
Il Papa ha suonato alla porta ed è stato accolto dal personale in servizio che è rimasto attonito per la visita inaspettata. Al suo arrivo alcuni ospiti si trovavano nella grande cucina ed alcuni bambini nella sala giochi. Il pontefice si è fermato a giocare e a scherzare con loro, ha poi scambiato alcune parole di conforto con i genitori che lo hanno accolto con grande affetto, ascoltando con molta attenzione le loro sofferenze.
Quindi Papa Francesco ha ascoltato la storia di Achille e di Andrei, due bambini di 13 e 11 anni affetti da malattia oncologica grave, ospiti nella struttura insieme ai loro genitori; quelle di Sandra e di Plamen provenienti dalla Bulgaria e quella di Arwa che arriva dal Marocco, bambini dai 3 ai 5 anni con malattie ematologiche; e infine i signori Orazio da Montalto di Castro, Giuseppe da Cosenza e la signora Giosina da Acireale, accompagnati dai loro rispettivi coniugi, anche loro affetti da gravi malattie oncologiche. Prima di salutarli, Francesco ha lasciato una pergamena a ricordo dell’incontro e consegnato alcuni doni per le famiglie.
Successivamente il Papa si è recato alla comunità terapeutica riabilitativa Il Ponte e l’Albero situata in uno dei “ponti” del quartiere Laurentino 38, una zona molto difficile della periferia sud di Roma. Ospiti della struttura sono 12 giovani con disagio mentale, che hanno vissuto condizioni familiari che non hanno reso possibili miglioramenti nella loro situazione.
Il Papa a piedi, salito due scaloni del “ponte”, ha raggiunto i ragazzi sorprendendoli nel mezzo di una delle loro attività. Con questa visita, Papa Francesco ha esaudito il desiderio di questi ragazzi, che mesi fa gli avevano scritto una lettera raccontandogli le loro difficoltà quotidiane derivate dal disagio mentale, così come la volontà e i loro sforzi per proseguire nel cammino di cure insieme ai dottori e agli operatori e auspicando una sua visita. Quindi, si è seduto conloro, li ha ascoltati ed incoraggiati, rispondendo alle loro domande. Il Papa ha lasciato in donoun grande panettone di 10 kg per le prossime feste natalizie.