Nelle chiese di Roma non c’è alcuna emergenza accattonaggio o furti. Certo, gli episodi si stanno intensificando, ma il livello non è certo preoccupante. Sono fonti del Vicariato di Roma a parlare dopo l’inchiesta del Tempo sugli scippi che avverrebbero nelle parrocchie romane.
“Ci sono alcuni casi di chiese che, soprattutto in centro, hanno affisso cartelli che dicono di fare attenzione a eventuali furti. I casi ci sono stati, ma non ne facciamo un fenomeno di massa, perché di certo non lo è”, dice la nostra fonte.
I furti nelle chiese, non in numero rilevante finora, almeno così dice la Questura, hanno riguardato in principal modo turisti. Certo, un pessimo biglietto da visita ma che comunque tramite la Polizia si sta cercando di arginare.
Le chiese più colpite sono quelle del rione Campo Marzio, mentre le basiliche patriarcali e i templi di maggiore grandezza sono più protetti, anche per la presenza di militari sui sagrati.
Preoccupa invece di più il fenomeno dell’accattonaggio davanti ai portoni. Si calcola che a Roma ci sono 7-8 mila senzacasa e molti di loro sperano nell’elemosina domenicale, non pochi sono rom che abitano nei campi della Capitale, soprattutto La Barbuta e La Monachina.
“Il problema è l’insistenza – ci dicono vari parroci – Spesso abbiamo persone che si limitano a chiedere semplicemente, ma quando la richiesta diviene incessante, allora siamo noi preti a dover intervenire allontanando queste persone”.
Salvini spera di chiudere i campi rom “entro fine legislatura”, ma a Roma ad oggi sembra una soluzione impossibile visto che non c’è alcuna alternativa ai campi attuali, e anche lo sgombero del camping River e dell’insediamento del Casilino 900 sembrano casi isolati