Immobiliarista Coppola condannato a 7 anni per bancarotta

Giudici: risarcisca società fallite; atti a pm per suoi consulenti

Ancora una condanna in primo grado per Danilo Coppola, l’immobiliarista romano tra i protagonisti dell’indagine sui ‘furbetti del quartierino’ e arrestato tre volte, l’ultima delle quali nel maggio di due anni fa. Stamane il Tribunale di Milano gli ha inflitto 7 anni di carcere per bancarotta e, oltre alle pene accessorie di rito, ha disposto risarcimenti per danni patrimoniali e non patrimoniali alle societa’, ora parti civili, che lui stesso, per l’accusa, ha fatto fallire: oltre 153 milioni a Porta Vittoria spa, a garanzia dei quali e’ stato mantenuto il sequestro di immobili gia’ ‘congelati’, e una provvisionale di 50 milioni al Gruppo Immobiliare 2004. Le due procedure fallimentari sono assistite dagli avvocati Davide Sangiorgio, la prima, e da Salvatore Scuto e Andrea Garello, la seconda. Ad accogliere le richieste dei pm Mauro Clerici e Giordano Baggio e’ stata l’ottava sezione penale, presieduta da Luisa Ponti, uno dei magistrati che ha affrontato casi giudiziari che hanno fatto la storia d’Italia e che da lunedi’ sara’ in pensione.

Il collegio in piu’ ha ordinato la trasmissione degli atti alla Procura “in ordine al ravvisabile concorso” in bancarotta per l’ex Ad di Banco Popolare Pier Francesco Saviotti, l’advisor Arnaldo Borghesi (gia’ anche ex Lazard Italia), e per alcuni dei piu’ blasonati legali italiani come Vittorio Emanuele Falsitta, Fausto Bongiorni, Paolo Costanzo, Francesco Gianni e Giuseppe Mercanti i quali hanno assistito l’immobiliarista nelle sue operazioni. Immobiliarista che si e’ visto pure confiscare i titoli delle lussemburghesi Tikal Prima e Estrella 27, societa’ a lui riconducibili (ora guidate da un amministratore giudiziario appositamente nominato oggi) e che e’ pero’ stato assolto dal reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte all’erario con cui ha un debito milionario. Alcuni reati minori sono stati dichiarati prescritti.

Al centro del processo ci sono tre bancarotte, quella del Gruppo Immobiliare 2004 dichiarato fallito nel 2013 con un buco di circa mezzo miliardo, di cui 320 milioni di debiti con l’erario; quella di Mib Prima, fallita nel luglio 2015 e quella di Porta Vittoria, la societa’ titolare di un progetto di rilancio di un’area residenziale milanese e fallita nell’aprile 2016, dalla quale, per i pm, Coppola avrebbe drenato parecchi milioni che sarebbero, poi, stati ‘dirottai’ nelle sue societa’ in Lussemburgo. “I provvedimenti li impugniamo ma non li commentiamo”, si e’ limitato a dire il suo difensore, l’avvocato Luca Ricci. Quindi e’ atteso il secondo round.

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