Incontro “segreto” M5S-Ama-Cerroni. Il Pd: Raggi che dice?

Vignaroli: tutte falsità. Orfini: vicenda inquitante

Secondo l’edizione odierna di Repubblica ci sarebbe un patto segreto “all’origine del negoziato avviato dal Campidoglio per tamponare l’emergenza rifiuti che a fine giugno rischiava di soffocare la città. Siglato in uno studio privato, tra una serie di soggetti all’epoca neppure titolati a parlare in nome dell’amministrazione comunale, e il principale gestore privato della spazzatura romana. Il ‘famigerato’ Colari di Manlio Cerroni”.

 

L’articolo, a firma di Giovanna Vitale, sostiene che sia proprio a Cerroni che Stefano Vignaroli, deputato a 5 Stelle, e l’attuale assessore all’Ambiente Paola Muraro “si rivolgono per sgomberare i cumuli di immondizia dalle strade, placare la rabbia montante dei romani. Una riunione clandestina convocata il 30 giugno” in un ufficio a Monteverde, sede dell’architetto Giacomo Giujusa, “assistente parlamentare di Vignaroli alla Camera. Nei giorni successivi nominato assessore nel municipio XI. È lì che i tre convocano il presidente dell’Ama Daniele Fortini e l’avvocato Saioni per il Colari. Al quale viene esplicitamente chiesto di farsi carico di 200 tonnellate di rifiuti indifferenziati in più al giorno da trattare negli impianti di Malagrotta”.

 

“Tutte falsità”. Così il deputato M5s Stefano Vignaroli, uscendo dal Campidoglio, a chi gli chiedeva in merito a quanto riportato oggi sulla Repubblica in merito a un presunto “patto” con il consorzio Colari, relativo al “trattamento di 200 tonnellate di rifiuti indifferenziati in più al giorno da trattare negli impianti di Malagrotta”. E a chi gli chiedeva se ci fosse un accordo con il Colari, ha replicato: “No”.

 

“Virginia Raggi ha vinto le elezioni e ha il diritto-dovere di amministrare. E bisogna darle il tempo necessario per dimostrare se è o meno all’altezza. Per questo fino ad oggi ho evitato critiche e attacchi anche di fronte a un avvio non certo entusiasmante. Però quello che oggi rivela Repubblica è onestamente inquietante”. A scriverlo su Facebook è Matteo Orfini, commissario del Pd Roma.

 

“Succede questo: a Roma c’è l’emergenza rifiuti, di cui dovrebbe occuparsi il sindaco. Che fa un bell’annuncio. Nel mentre un deputato del partito del sindaco – senza alcun titolo – convoca in uno studio privato una società che si occupa di smaltimento rifiuti, il futuro assessore competente non ancora nominato e i vertici dell’Ama, la società del comune che gestisce i rifiuti. E in quella sede stabilisce di affidare lo smaltimento di una parte dei rifiuti a quella società. Già così – aggiunge – siamo di fronte a un fatto grave. Ma ci sono due aggravanti: quel deputato è Vignaroli, vice presidente della commissione parlamentare che si occupa degli illeciti nello smaltimento dei rifiuti. Ovvero una commissione d’inchiesta con poteri analoghi a quelli della magistratura che dovrebbe vigilare esattamente su questi temi. E la società in questione è quella di Cerroni (Malagrotta, per capirci) al centro di diverse vicende note alle cronache”, spiega.

 

“Insomma un quadro inquietante di commistione tra poteri d’inchiesta, imprese e amministrazione. Cosa c’entra Vignaroli con le scelte del Comune? A che titolo convoca Ama e una impresa decidendo lui di affidare un incarico a quella specifica impresa? Che rapporti ha Vignaroli con l’impresa di Cerroni? Ma soprattutto, perché questi incontri non li fa nelle sedi proprie e con la dovuta trasparenza chi è stata scelta per questo dai romani, ovvero Virginia Raggi?”, conclude Orfini.

 

Se le notizie riportate oggi dal quotidiano ‘la Repubblica’ nella cronaca di Roma fossero confermate, ci troveremmo di fronte ad un episodio gravissimo. La ventilata ‘diversità’ dei Cinquestelle di Roma si tradurrebbe, al momento, in un patto siglato con la ‘Colari’ del plurindagato Manlio Cerroni, per smaltire 200 tonnellate di rifiuti indifferenziati in più al giorno negli impianti di Malagrotta. Una ‘pulizia straordinaria’ garantita alla città in piena emergenza rifiuti, il primo duro ostacolo della neosindaca Raggi”. Così in una nota Marco Miccoli, deputato del Pd.

 

“A rivendicare candidamente l’accordo il deputato Vignaroli in un post su Facebook del 11 luglio e, cosa ancor più grave, è il ruolo di protagonista che lo stesso afferma di aver avuto nella ‘riunione clandestina’, tale da far apparire l’altra partecipante, l’Assessore Muraro, all’epoca dei fatti non ancora nominata, come una semplice prestanome – continua Miccoli – Incontri segreti in studi privati, personalità politiche che senza titoli svolgono funzioni amministrative; rapporti opachi con i poteri forti della città: cosa dice il Sindaco in merito a ciò? Che cosa sta succedendo a Malagrotta? Quale è il confine tra i membri del Direttorio e l’autonomia della Giunta Raggi? Che poteri sono stati dati a questo ‘statista’ di Massimina, on. Vignaroli, peraltro membro della Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti? E i comitati protagonisti della battaglia ai tempi delle precedenti Giunte dove sono, cosa dicono?”. (MS)

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