La battaglia degli intellettuali: “Ridateci il silenzio”

Le firme di scrittori e studiosi “in difesa della quiete pubblica”.

Guerra aperta al rumore. Mentre a Roma continua senza tregua la campagna sponsorizzata da Radio Colonna e promossa da Legambiente Lazio e dalla Fondazione Sorgente “Spegni il rumore accendi il divertimento”, c’è un gruppo di lavoro a Firenze che si occupa di scuola e di educazione che sta portando avanti sul proprio blog un appello firmato da 30 esponenti del mondo dell’arte e centinaia di cittadini per chiedere a governo, parlamento e istituzioni di ridare il silenzio alle proprie città. “Contro la distruzione della quiete pubblica, contro la musica imposta”: il Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità chiede con ‘testardaggine’ una presa di coscienza da parte di tutti affinché il problema del rumore non venga più sottovalutato e auspica la messa in campo di norme più restrittive per porre fine ad una situazione al limite dell’inciviltà divenuta ormai intollerabile per i cittadini. Del diritto al silenzio ce ne parla Giorgio Ragazzini, responsabile del blog e della pagina Facebook del Gruppo di Firenze.

1) Com’è nata l’idea di lanciare un appello in difesa della quiete pubblica e contro la musica ed il rumore imposto?

Nasce dall’esperienza personale nella città e nei luoghi di vacanza; nasce dalle proteste dei cittadini di molti quartieri, spesso inascoltate dalle autorità, che vengono riportate dai giornali. Il rispetto delle occupazioni e del riposo dei cittadini, cioè la quiete pubblica, tutelato tra l’altro dal codice penale, nel corso del tempo è stato abrogato di fatto in nome del divertimento, della festa, dell’evento. Si parla di “rivitalizzazione” dei centri storici proprio mentre li si mette a morte. Abbiamo deciso di occuparcene come gruppo per l’evidente collegamento con l’educazione dei giovani e la mancanza di civismo.

2) Quanti hanno finora aderito alla vostra iniziativa? Potete fare qualche nome dei rappresentanti della società civile che hanno firmato l’appello? Ci sono intellettuali e scrittori? E la risposta dei ‘semplici’ cittadini?

In un primo momento ci siamo rivolti a studiosi, opinionisti, artisti come “testimonial” di una sensibilità e di un’esigenza largamente diffuse. Tra i firmatari ci sono musicisti famosi come Salvatore Accardo e Claudio Scimone, psicologi come Paolo Crepet e Anna Oliverio Ferraris, studiosi-opinionisti come Francesco Alberoni, Ernesto Galli Della Loggia, Giorgio Israel, scrittori come Niccolò Ammaniti e Paola Mastrocola, giuristi come Gustavo Zagrebelsky e Aldo Schiavone e molti altri. Dopo la pubblicazione del documento, visto l’interesse suscitato, abbiamo pensato di dare l’opportunità a tutti di sottoscriverlo e ci stanno arrivando centinaia di adesioni.

3) Qual è lo scopo di questa iniziativa? Il vostro obiettivo.

I giornalisti sanno bene che un problema entra veramente nella coscienza collettiva in tutta la sua reale portata solo quando si raggiungono insieme un’informazione adeguata e una sufficiente temperatura emotiva. Autorità e opinione pubblica devono rendersi conto fino in fondo della gravità del problema. C’è un uso assurdo dell’amplificazione che va controllato e anche vietato quando è del tutto superfluo. Spesso ne basterebbe un decimo. Persino molti animatori nei centri di vacanza la usano per rivolgersi a un gruppo di bambini. In molti quartieri e in molte località di vacanza la musica ad alto volume e gli schiamazzi della “movida” fino alle ore piccole costituiscono un attentato continuo alla salute di chi ci abita. Il non poter dormire, il sentirsi violentati nelle proprie esigenze di tranquillità, di concentrazione, di ascolto di una musica di propria scelta significano esasperazione, stress, una vera e propria sofferenza. Ci arrivano testimonianze di persone che si sono ammalate, c’è persino un signore che ogni tanto va a dormire in albergo per sottrarsi al frastuono. La sottovalutazione di tutto questo è enorme: si tratta di inciviltà allo stato puro.

4) Conoscete la campagna sponsorizzata da Radio Colonna e promossa da Legambiente Lazio e Sorgente Group “Spegni il rumore accendi il divertimento”? Che ne pensate? (spegniilrumore.radiocolonna.it)

È molto importante sia come sensibilizzazione sul fenomeno che come supporto, anche legale, alle sue vittime. Potrà senz’altro contribuire a raggiungere quella “massa critica” nella consapevolezza collettiva, senza la quale le cose non possono cambiare.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014