La Capitale al centro della metamorfosi della Lega

Salvini, portatore di valori e istanze della destra, avvia la campagna acquisti sul territorio romano e laziale. Alessandra Mussolini ha già lasciato Forza Italia.

Non e’ passato molto tempo da quando la Lega Nord di Umberto Bossi strillava e manifestava contro “Roma ladrona”. Ora, invece, la nuova Lega di Matteo Salvini, non piu’ per “l’indipendenza della Padania”, punta fortemente sulla Capitale per diventare definitivamente un partito nazionale e, se possibile – e in base ai sondaggi lo e’ – il piu’ forte partito italiano, quello che era la Dc fino alla fine degli anni ottanta.
Conquistare politicamente ed elettoralmente Roma, per Salvini, e’ diventato un obiettivo prioritario.

Non e’ un caso che il M5S sia diventato il primo partito italiano dopo l’elezione di Virginia Raggi al Campidoglio. Da qui, usando un linguaggio calcistico, la sua campagna acquisti sul territorio romano e laziale per potenziare il Carroccio e puntare ad essere una realta’ politica che possa competere alla pari con i cinquestelle e con il Pd di Nicola Zingaretti, il potente “governatore” della Regione Lazio che vuole diventare il nuovo leader della sinistra italiana.

Questa campagna e’ iniziata ben prima delle elezioni politiche dello scorso 4 marzo, con la candidatura e l’elezioni di molti “orfani” di Alleanza Nazionale che non volevano aderire a FI, il partito-azienda di Silvio Berlusconi. Ora la Lega si e’ aperta a molti transfughi da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni cosicche’ ora e’ presente sia in Consiglio comunale che in otto municipi capitolini e nell’Assemblea dell’area metropolitana di Roma, dopo aver guadagnato l’accesso al consiglio regionale della Pisana nelle scorse elezioni.

In vista anche delle prossime “europee” (maggio 2019) Alessandra Mussolini, uno dei personaggi di spicco della destra romana, ha lasciato Fi e, molto probabilmente, aderira’ alla Lega di Salvini, che ultimamente non ha disdegnato frasi di mussoliniana memoria. In genere, comunque, larga parte del mondo di destra, che negli anni passati si riconosceva nel Msi di Giorgio Almirante e poi in Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini, sta guardando con molta attenzione alle mosse del vicepremier e ministro dell’Interno, vedendo il lui chi puo’ riportare i  valori e le istanze della destra nella mitica “stanza dei bottoni”.

Salvini punta quindi a svuotare sia Fi che Fdi del loro consenso elettorale. E la sua politica di controllo della immigrazione clandestina, sulla legittima difesa e, soprattutto, il motto “prima gli italiani” stanno convincendo parecchi esponenti politici del centodestra ad approdare nei lidi della Lega, non piu’ padana o nordcentrica, ma sempre piu’ “nazionale” e nazionalistica. E va sottolineato che Salvini e’ stato eletto in Parlamento non nel Veneto o in Lombardia, ma a Rosarno, in Calabria.

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