“Mantiene la sua attualità l’analisi per cui le organizzazioni criminali vedono in Roma terreno ideale per riciclare denaro sporco accumulato attraverso traffici illeciti, sfruttando le possibilità offerte dall’economia locale i cui punti forti coincidono con i settori tradizionalmente appetiti da questi sodalizi”. Così il prefetto di Roma, Franco Gabrielli nel corso dell’audizione in commissione Antimafia. “Gli ultimi mesi del 2015 – ha spiegato – non hanno fatto registrare modificazioni nella geografia della criminalità organizzata a Roma, che continua a fare perno sulla loro disponibilità economica e finanziaria per inserirsi nel tessuto imprenditoriale romano”.
“I tentativi di penetrazione – ha continuato – riguardano i segmenti degli esercizi pubblici e commerciali anche di aree pregiate come quelle centro storico, il mercato immobiliare, i servizi finanziari, le intermediazioni, attività presenti in numero elevatissimo nella capitale. Determinante per il perseguimento di questa strategia con la quale il crimine organizzato che punta a farsi impresa è la rete di stabili relazioni riuscito a intessere con operatori economici ed esponenti del mondo della finanza, disponibili a prestare la propria complicità per agevolare la penetrazione delle mafie nell’economia locale. Per quanto riguarda la camorra si conferma il dato per cui i diversi clan dopo essersi insediati nel litorale pontino mirano ad estendere i propri interessi per inserirsi nel tessuto imprenditoriale della capitale. La ‘ndrangheta si conferma essere la consorteria più pervasiva con i suoi diversificati interessi nel campo delle attività alberghiere, degli esercizi pubblici e della ristorazione, del commercio di preziosi ed autoveicoli. Cosa nostra concentra invece i propri appetiti nel settore degli appalti connessi alla realizzazione di opere pubbliche”.
C.T. (Fonte Omniroma)