La variante a 5 Stelle sulle elezioni

Nell'editoriale su La Stampa Marcello Sorgi sottolinea come dopo l’accordo a tre sulla nuova legge elettorale, il governo prossimo venturo 5 stelle-Lega è diventato possibile, se non addirittura probabile

E di elezioni prossime parla Marcello Sorgi nel suo editoriale sulla Stampa dove si sofferma sulla “variante M5S”. “

Per dirlo già in gestazione, forse è ancora presto. Ma di sicuro – sottolinea – dopo l’accordo a tre sulla nuova legge elettorale, il governo prossimo venturo 5 stelle-Lega è diventato possibile, se non addirittura probabile. A confermarlo, non sono solo i sondaggi come quello letto in tv da Mentana, che assegna alla coalizione «populista-sovranista», sulla carta, con il nuovo sistema, più seggi di quella considerata scontata, di larghe intese, tra Renzi e Berlusconi. Piuttosto è la piena legittimazione ottenuta dal movimento di Grillo, con la decisione di far votare i propri militanti sulla rete e uscirne con l’appoggio plebiscitario al proporzionale italo-tedesco.Diciamo la verità: se avessero ragionato come hanno fatto per gran parte della legislatura, i 5 stelle, rispetto al loro elettorato, avrebbero avuto tutte le convenienze a presentare il nuovo patto tra il segretario del Pd e il patron di Forza Italia come una truffa, l’ennesimo inciucio per togliere ai cittadini il diritto di scegliere da chi farsi governare, l’imbroglio fatto apposta per fregare M5s. Invece, a sorpresa, hanno fatto una mossa politica classica quanto imprevedibile, seguiti subito a ruota dal potenziale alleato Salvini, riconfermato a furor di popolo leader dal suo partito e risoluto a spendersi nella nuova avventura con Grillo, e non in un rabberciato accordo di centrodestra con l’ex-Cavaliere. In caso di vittoria, cioè di conferma, per M5s, di essere ridiventato il primo partito per voti come nel 2013, e soprattutto se la somma degli elettori stellati e leghisti, dovesse raggiungere la maggioranza (al momento i sondaggi attribuiscono all’alleanza 5 stelle-Lega 313 seggi alla Camera, solo tre in meno del necessario), Grillo e Casaleggio, nel corso delle consultazioni, chiederebbero l’incarico di formare il governo per un esponente del Movimento. E il Presidente della Repubblica difficilmente potrebbe negarglielo. L’incognita delle elezioni d’autunno è esattamente questa”.

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