Un occhio vigile su contratti, gare, appalti, concessioni e convenzioni stipulate dalla Pubblica amministrazione del Lazio. Più o meno questo il compito che si sono prefissati i promotori dell’Osservatorio della Pa del Lazio, presentato ieri pomeriggio nella cornice della Città dell’altra economia. Una scelta non certo banale in tempi di guerra a tutto campo alla corruzione, apertamente dichiarata dal governo Renzi.
L’iniziativa ha preso corpo dal mondo no profit, rappresentato dalle associazioni Agci Lazio Solidarietà, Forum del terzo settore, Cild (Centro di iniziativa per la legalità democratica), in collaborazione con il Centro servizi del volontariato Lazio, ed è volta ad assestare un altro duro colpo al cancro della corruzione che affligge la pubblica amministrazione laziale e italiana. Ma quali saranno, nello specifico, i compiti dell’organismo appena inaugurato?
Obiettivo dell’Osservatorio sarà innanzitutto quello di passare ai raggi X tutti gli atti della Pa, per scovarne vizi formali o eventuali anomalie. Il tutto verrà poi prontamente segnalato alle amministrazioni interessate, che potranno valutare provvedimenti, come la revisione o lo stralcio dell’accordo. L’ente no profit è già attivo da un mese abbondante e finora, come hanno spiegato gli organizzatori, è intervenuto su una decina di casi, riguardanti soprattutto gli sfratti alle associazioni da parte dell’amministrazione capitolina.
Certo, non sempre la ciambella riesce col buco e non sono mancate le occasioni in cui ai rilievi dell’Osservatorio sono seguite risposte adeguate. Tuttavia “in un terzo circa dei casi l’ente ha ottenuto che gli atti venissero positivamente modificati”, hanno spiegato i promotori. La speranza che le associazioni no profit ripongono nel progetto appena nato è dunque che “venga sempre più riconosciuto dalle amministrazioni come un interlocutore autorevole e costruttivo”. (Gianluca Zapponini)