Lazio, debiti dei comuni oltre i 30 miliardi

Roma vale quasi la metà, ma Lazio maglia nera in Italia

La fotografia di Bankitalia sul debito laziale è impietosa: in cinque anni il rosso dei comuni della regione è passato da 23 a 30 miliardi di euro. Al secondo posto in questa poco commendevole classifica figura la Campania, che però si ferma a “soli” 18,2 miliardi. Seguono Piemonte (13,8) e Sicilia (13). A pesare, e tanto, sul debito laziale è ovviamente Roma, che da sola vale quasi la metà del passivo complessivo. Ma, secondo la Banca d’Italia, sono tutti gli enti locali a essere gestiti male. Il punto è che la sanità, da sempre la voce di spesa che incide maggiormente sui passivi, nel Lazio è stata resa quasi virtuosa, con un faticoso iter che ha portato all’azzeramento del deficit.

 

La progressione del debito dei comuni laziali è preoccupante: si va dai 23 miliardi del 2011 ai 24,4 dell’anno successivo, ai 26,2 del 2013, ai 29,4 del 2014 e i 30 del 2015. Roma a sola ha sfondato il muro dei 13 miliardi, ovvero una via di mezzo tra Sicilia e Piemonte. Per provare a rientrare dal debito spaventoso, la Gestione Commissariale del comune di Roma ha messo sul piatto di 3 milioni di euro per trovare una società di consulenza esterna che riesca a rientrare, dal 1° dicembre prossimo al 30 novembre 2019, di almeno una parte del debito. Questo perché “il Commissario non dispone di una struttura organizzativa idonea a offrire supporto adeguato alla complessità dell’incarico”. Il bando è ancora formalmente in piedi, anche perché secondo Bankitalia i soli derivati sottoscritti dagli enti locali laziali hanno un valore di mercato negativo per 122 milioni di euro.

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