Litorale ancora in fiamme: Ostia, Terracina e Sabaudia

Continua a bruciare il litorale romano. I verdi: danni per 900 milioni di euro

Incendio pineta Acque Rosse (Foto Omniroma)

Un incendio di natura dolosa ha messo a serio rischio, ieri sera, il bosco del parco nazionale del Circeo a Sabaudia tra fonte Lucullo e Baia d’Argento. Le fiamme sono divampate alle 22.30 circa e sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Terracina. Un intervento celere e provvidenziale dato che non ha permesso al rogo di propagarsi. Domate le fiamme, i vigili hanno accertato che l’incendio era nato da tre punti diversi appiccato, evidentemente, da un piromane.

 

L’incendio di un chiosco, questa notte a Terracina, ha distrutto completamente la struttura. L’allarme è stato lanciato ai vigili del fuoco da via Circeo poco dopo le 4. Al loro arrivo i pompieri hanno trovato il chiosco che fungeva anche da stabilimento balneare, completamente avvolto dalle fiamme. Per domare il rogo è stato necessario far arrivare una autocisterna da Latina. Ultimate le operazioni di spegnimento, è iniziata l’indagine tecnica per risalire alla cause che non ha permesso di escludere nessuna ipotesi, tantomeno quella dolosa.

 

Un nuovo incendio è divampato nella pineta delle Acque Rosse ad Ostia. Una colonna di fumo è visibile dalla via del Mare.

 

“Oggi abbiamo presentato il dossier ‘Le Mani sporche degli Incendi’ perché in questa emergenza incendi ci sono da una parte le mani sporche di chi appicca il fuoco, che siano piromani o la criminalità organizzata, e dall’altra quelle delle istituzioni che hanno complicato la situazione, come con la Riforma Madia, oppure che non fanno fino in fondo il loro mestiere, come i Comuni e le Regioni inadempienti”. Lo ha detto in una nota il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli durante una conferenza stampa davanti al Pantheon.

 

“Nel dossier – ha continuato l’ecologista – ci sono dei dati drammatici: dal 2010 è andata in fumo una porzione di territorio estesa come la regione Molise, e in questo scorcio d’estate sono andate a fuoco aree pari a quelle del territorio della provincia di Venezia. Solo nel 2017 i danni si possono quantificare in 900 milioni di euro, un fatto che deve far comprendere come la lotta e la prevenzione degli incendi sia assolutamente fondamentale, non solo per salvare il nostro patrimonio ambientale, ma anche per dare un futuro al nostro Paese”.

 

Rispetto alla questione romana della Pineta di Castelfusano, Bonelli ha detto: “La Raggi si deve prendere le sue responsabilità, perché la gestione, la manutenzione e la prevenzione degli incendi per legge è assegnata al Comune di Roma, io mi chiedo come mai dopo 15 roghi in un mese e mezzo, il Comune di Roma non abbia attuato tutte quelle misure coinvolgendo anche il Prefetto nel controllo, ovvero anche le forze di polizia, carabinieri, sapendo che un accadimento come quello di ieri sarebbe potuto succedere.

 

Il coordinatore dei Verdi si è domandato: “Come mai una vasca antincendio del Servizio Manutenzione Giardini, che serviva per la manutenzione degli elicotteri, oggi sia diventata una discarica, ovvero contiene rifiuti e non più acqua. La Raggi si prenda la responsabilità di questo abbandono. Purtroppo oggi la pineta di Castel Fusano è cenere e quello di cui non abbiamo bisogno è il ping-pong delle responsabilità”.
“Bisogna infine punire i Comuni inadempienti – ha concluso Bonelli – che non hanno ancora messo mano al ‘catasto delle aree percorse dal fuoco’ e le Regioni che non hanno attivato le convenzioni con i Vigili del Fuoco per la prevenzione incendi, come la Campania, e per lo spegnimento.”

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014