Luci a led, la protesta del I Municipio

Domani sera candele alle finestre a Trastevere. Ma la vicenda è annosa: meglio una luce calda ma dispendiosa o una fredda, anonima ed economica?

E dunque torna il problema delle luci a led, che sarebbero bianche, fredde, anonime, poco “illuminanti”. Tutto vero, e tutto giusto. Peccato che il I Municipio, che tanto sta protestando contro la decisione di sostituire le vecchie “campane” con le nuove lampade a basso impatto, dimentichi un dettaglio non di poco conto in una città disastrata come Roma: i costi. Perché l’illuminazione a led consente un risparmio energetico enorme, che si traduce in una bolletta per il Campidoglio assai meno onerosa. Quindi tocca scegliere, proprio come nelle abitazioni di ogni cittadino: meglio spendere di più, e avere una luce calda e avvolgente, o risparmiare qualche soldo per altri interventi urgenti? (MS)

 

Lilli Garrone per Corriere della Sera Roma

 

Domani sera in Trastevere candele alle finestre. Un ritorno all’antico contro le moderne luci a led. È questa la modalità di protesta scelta dai residenti contro «l’illuminazione troppo fredda delle nuove lampade – spiega Dina Nascetti di Vivere Trastevere – e contro la scomparsa delle luci a campana, sostituite da una piastra in plastica. Ma le candele vogliono essere anche un appello alla sindaca affinché blocchi il nuovo piano. Ricordiamo anche che nel 2011 il Senato ha chiesto un parere all’Istituto Superiore di Sanità su queste luci e l’Istituto ha risposto che le lampade a luce fredda sono in generale negative per la salute». E ieri il consiglio del Primo Municipio ha approvato all’unanimità un atto, la prima firma è di Nathalie Naim, che impegna la presidente e la Giunta ad intervenire con il Campidoglio «per modificare l’attuazione del cosiddetto Piano led alle esigenze e peculiarità della Città Storica e del Sito Unesco, patrimonio tutelato, con una particolare attenzione al colore e all’effetto della luce» oltre che «alla tutela degli arredi urbani e ai corpi illuminanti storici o storicizzati che devono essere mantenuti». E si vuole anche sapere se «siano stati acquisiti i pareri da parte della Soprintendenza Statale e la Sovrintendenza Comunale».

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