Oltre un miliardo e duecento milioni di sprechi ‘scovati’ dal Movimento Cinque Stelle nella macchina amministrativa romana. S’è aperta con quest’annuncio la conferenza stampa presenziata da Alessandro Di Battista, Carla Ruocco, Roberta Lombardi e Paola Taverna per raccontare la sfida grillina per rimettere in sesto la Roma post Mafia Capitale. Una battaglia da combattere con la valorizzazione del patrimonio pubblico, il controllo delle partecipate e l’efficientamento delle risorse.
“Ci fa piacere che oggi il commissario Tronca prenda iniziative contro gli sprechi nel pubblico – ha puntualizzato la Ruocco – ma è bene si sappia che provengono da nostre vecchie denunce”. Alcuni numeri rendono la cifra dell’impatto – tutto da verificare – che verrebbe determinato da un’opera capillare di risanamento. Più di 400 sono i milioni si potrebbero ricavare dai tributi non riscossi dai beni eccesiastici, 216 dall’aggiornamento catastale e 188 per una gestione adeguata del patrimonio immobiliare. Accanto alle voci più ingenti vanno segnalati anche i 35 milioni frutto della lotta agli alberghi abusivi e i 10 che si potrebbero ottenere grazie agli impianti sportivi. (es. Capannelle è affittata a 5mila euro al mese e il Galoppatoio di Villa Borghese a 200 euro mensili). Risparmi che verrebbero reinvestiti per la manutenzione delle strade – circa 200 milioni – centocinquanta per gli asili nido (“dieci in più a municipio”), un centinaio per il parco autobus e cinquecento per il completamento dell’anello ferroviario.
Davanti ai cronisti riuniti nella sala stampa della Camera dei Deputati show anti-establishment di Alessandro Di Battista tra battute contro i giornalisti – “hanno montato il caso Quarto” – e irrisioni rivolte al presidente del PD Matteo Orfini (“fa supercazzole”).
Capitolo elezioni: secondo Roberta Lombardi i 150mila euro di multa previsti dal regolamento per i candidati comunali a Roma sono “un risarcimento verso il Movimento”, una garanzia verso un possibile sindaco a Cinque Stelle che verrà svelato verso la metà di febbraio. A margine Radiocolonna ha chiesto alla senatrice Paola Taverna se un regolamento così duro verso i futuri eletti – che su molte decisioni dovranno consultare preventivamente Grillo e Casaleggio – non possa dare l’impressione ai romani di un sindaco eterodiretto dai leader pentastellati. “I romani capiranno le differenze tra la vecchia gestione opaca e la nuova opportunità che rappresentiamo – ha replicato la Taverna – e comprenderanno anche alcune dinamiche interne al Movimento”. (Giacomo Di Stefano)