M5s/Rimini: Grillo Padre, Di Maio il Profeta

Il candidato premier Di Maio, trentenne, scelto per rappresentare 3 mld di giovani nel mondo e continuare sulla strada dell'onestà

 

“All’alba di una stagione più importante, il Movimento 5 Stelle forse sa quel che non vuole essere. Ma non sa più cos’è”. Conclude il commento di Marco Amerisio sul “Corriere della sera”, alla vigilia della festa a Rimini del MoVimento di Beppe Grillo per la proclamazione del candidato premier.

Ma quello che ad Amerisio sembra una mancanza, non potrebbe invece essere una virtù? Certo l’intuizione di Grillo, da MoVimento ha dovuto assuefarsi alla condizione di partito. Nonostante questo non è diventato, ancora e del tutto, come gli altri.

E vero che Luigi Di Maio, scontatissimo candidato premier, è stato scelto, da Grillo e Davide Casaleggio a tavolino come Chiara Appendino e Virginia Raggi, che hanno poi vinto le Amministrative a Torino e a Milano. Ma in politica quello che conta è vincere, ha riconosciuto recentemente anche Paolo Mieli, che ha rinviato ogni giudizio al risultato del voto di novembre in Sicilia e alle politiche di primavera.

Definendosi il “papà” di tutti in apertura di un evento stile “apple” come l’ha ironicamente definito Maurizio Cozza, Grillo ha cercato di smorzare le contrapposizioni e i malumori verso la candidatura di Di Maio. “Con noi – ha detto – finalmente un trentenne si confronterà con gli altri leader, ma solo lui, il Profeta, rappresenterà i 3 miliardi di giovani nel mondo sotto i venticinque anni” (!!!!!!).

Intanto i problemi della piattaforma Rousseau e i dissidi interni, culminati col silenzio di Roberto Fico, continuano ad alimentare la valanga denigratoria della maggior parte dei media, che però fino ad ora non ha avuto nessun peso sulla base elettorale, dato che i sondaggi continuano a confermare con una percentuale da primo partito.

Infatti i rimproveri sulla mancanza di democrazia, la perdita d’identità, l’assenza di programmi e le debacle romane della Raggi, non riescono a scalfire il contributo positivo della presenza dei Cinquestelle in Parlamento. Per ora capaci di richiamare l’intera classe politica ad una maggiore trasparenza e dignità.

E per un partito, il M5s, seppure non più completamente “vergine e puro”, continuare ad avere la priorità di combattere per una gestione onesta del Paese, è una chiara affermazione di identità.

 

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