Maker Faire al via, ma Roma è ancora poco innovativa

La manifattura digitale non decolla. De Benedetti, il futuro è nella qualità

“Il mondo sta cambiando, in futuro conterà sempre più la qualità piuttosto che la quantità”. Carlo De Benedetti, presidente del gruppo l’Espresso e della Fondazione Make It Italy, esprime un giudizio amaro sul futuro della società e dei suoi equilibri. L’occasione è la presentazione al Tempio di Adriano dell’edizione eurpea del Maker Faire, in programma da domani alla Fiera di Roma. Una rassegna interamente dedicata al futuro e alle sue innovazioni che cambieranno la vita di molti. Saranno oltre 700 infatti le invenzioni esposte al Maker Faire, molte delle quali legate alla vita di tutti i giorni. Eppure, se alla Fiera andrà in scena la tecnologia, la città ospitante, cioè Roma, si rivela ancora una volta digiuna di innovazione e scarsamente propensa alla manifattura cosiddetta digitale che poi sarebbe la linfa dell’economia del futuro. Lo dice un’indagine realizzata da Make It Italy in collaborazione col Censis e con il contributo di Bnl-Bnp Paribas e Hp Enterprise

 

Tutto è più o meno contenuto in questo dato. La manifattura pesa sul Pil italiano per un abbondante 15%. A Roma invece il contributo della manifattura si ferma al 5,2%. Significa che altri settori trainano l’economia della Capitale, ma non certo quello che da sempre rappresenta la spina dorsale dell’economia nazionale. Tra i motivi di tale situazione il fatto che “oggi la capacità della spesa pubblica di alimentare i circuiti economici della città si è molto ridimensionata”. In altre parole, ci sono importanti quantità di risorse che hanno smesso di alimentare i settori strategici della città. Di qui il fatto che oggi “Roma si colloca nella parte bassa della classifica per vocazione e vitalità manifatturiera” tradizionale e non. Ma la partita non è persa.

 

Sempre secondo l’ananlisi diffusa a margine del Maker Faire, Roma sembra avere buone potebnzialità per il futuro, purchè sappia sfruttarle. Per esempio, il numero delle start up presenti sul territorio, 525, che fanno di Roma la seconda città per presenza di imprese innovative, dopo Milano. Ancora, la Capitale vanta 4 incubatori di impresa, sempre seconda a Milano che invece ne conta 9. Insomma, “pur non avendo alle spalle una vocazione manifatturiera paragonabile a quella di altre città del nord, in questa nuova fase dell’indsutria 4.0 e della manifattura innovativa Roma ha enormi potenzialità per poter essere leader del futuro”, spiegano gli esperti che hanno curato la ricerca. Sostanzialmente d’accordo anche il presidente della Camera di commercio, Lorenzo Tagliavanti. “La rivoluzione della  manifattura digitale apre importanti scenari di sviluppo per la nostra città. Non a caso abbiamo puntato da anni su eventi come il Maker Faire, la più grande fiera dell’innovazione”. (Gianluca Zapponini)

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