Maker Faire: perché gli studenti protestano?

5 arresti

Gli scontri di ieri a Piazzale Aldo Moro, davanti all’ingresso dell’Università la Sapienza, dove si sta svolgendo la Maiker Faire, l’evento dedicato all’innovazione e alla creatività, hanno portato al fermo di 5 manifestanti di età compresa tra i 21 e i 25 anni per reato di resistenza aggravata. Uno di loro, inoltre, già noto alle Forze dell’Ordine, dovrà rispondere anche per lesioni a Pubblico Ufficiale.

La manifestazione, che ha visto molti studenti protagonisti, è nata per protestare contro la modalità con cui è stato organizzato questo evento.

In una nota dell’ateneo si legge che “la scelta di ospitare Maker Faire Rome è stata per la prima volta discussa con i rappresentanti della comunità scientifica, studentesca e tecnico amministrativa, nonchè con i Presidi delle Facoltà, nelle sedute del Senato Accademico del 20 gennaio 2015 e del Consiglio di Amministrazione del 24 gennaio 2015. In quelle sedute, erano state già comunicate la sospensione della didattica e le ferie obbligatorie per il personale amministrativo come possibili misure necessarie all’organizzazione dell’evento: tali misure sono state valutate unanimemente in modo positivo per l’opportunità di Sapienza di assumere il ruolo di promotore di una iniziativa come Maker Faire Rome, che è stata da tutti i rappresentanti Sapienza negli organi collegiali ritenuta strategica per l’impegno dell’ateneo sull’innovazione.Nella seduta del 15 di luglio 2015 è stata data comunicazione che i ricavi derivanti dall’organizzazione della Maker Faire Rome, al netto dei costi sostenuti da Sapienza, saranno utilizzati per supportare le eccellenze scientifiche d’Ateneo, in particolare i giovani ricercatori e gli studenti.”

Gli studenti organizzatori della manifestazione Maker Faire per chi?, contestano la chiusura dell’Università e delle attività didattiche e il fatto che per accedere all’evento debbano pagare un biglietto d’ingresso, non condividono le ferie “forzate”date ai lavoratori della Sapienza per consentire l’allestimento della fiera, disapprovano la negazione dell’accesso ai laboratori di ricerca per i ricercatori che così devono interrompere le sperimentazioni. In una nota sulla pagina facebook Maker Faire per chi? dopo gli scontri di ieri si legge:

“Come annunciato, dopo settimane di preparazione, incontri pubblici con i docenti, dibattiti e assemblee nelle facoltà e negli spazi dell’università, come studenti e studentesse de La Sapienza ci siamo presentati a piazzale Aldo Moro per entrare liberamente nella nostra Università e per denunciarne la svendita ai privati. 
Rivendicando il libero accesso e comunicando con i visitatori ci siamo messi in fila, davanti alla biglietterie di una Sapienza affittata come se fosse la fiera di Roma, recintata e circondata da un forte dispiegamento delle forze dell’ordine.
A questo punto abbiamo ottenuto un’interlocuzione con gli organizzatori della Maker Faire, che ci hanno negato l’ingresso libero, abbiamo dunque preteso un incontro con la governance universitaria, fino a questo momento rivelatasi sorda e incapace di dare risposte concrete alle nostre rivendicazioni. Anche oggi abbiamo trovato un muro.
La Sapienza invece di presentarsi e confrontarsi con gli studenti e le studentesse ha delegato la gestione della situazione alle forze dell’ordine: una carica scomposta su tre fronti, accompagnata da getti di idranti ha tentato di disperdere il nostro presidio, provocando il violento fermo di cinque ragazz@.
Questa è l’ennesima prova che, nella città di Roma, ogni voce critica e di dissenso viene concepita solo come se fosse un problema di ordine pubblico, gestito pertanto da attori come la questura e la prefettura.
Tuttavia il presidio è stato mantenuto: abbiamo convocato una conferenza stampa, ribadendo i contenuti della campagna, denunciando i gravissimi fatti avvenuti, chiedendo a gran voce il rilascio immediato dei ragazzi fermati.
La campagna non si ferma qui. Nei prossimi giorni della fiera saremo all’università per continuare a comunicare i contenuti della campagna e i fatti di oggi. ”

In queste ore è previsto davanti all’ateneo un nuovo sit in.

C.T.

 

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014