Matteo Salvini nuovo Giano bifronte

Le elezioni sono dietro l’angolo e i partiti corrono a chi la spara più grossa. Al momento vince Salvini con un voltafaccia che ha dell’incredibile

Gli antichi romani avevano, tra i loro dei, Giano bifronte, noi italiani abbiamo Matteo Salvini, che non è una divinitá, ma il leader del “Carroccio” che proprio ieri, nella Capitale, ha palesato un nuovo volto che sembra non avere nulla a che spartire con quella “faccia feroce” mostrata fino a qualche tempo fa nei confronti degli extracomunitari.

Salvini, infatti, nel corso della manifestazione svoltasi a Piazza SS. Apostoli contro lo “ius soli”, ha cambiato faccia, guardando al voto politico prossimo e già protagonista, alla pari degli altri leader di partito, di una campagna elettorale che si annuncia molto dura e nella quale tutti – sottolineiamo tutti – fanno le promesse più mirabolanti e affermano di non voler ripetere gli errori del passato per conquistare un voto in più degli avversari politici.

Così il nostro Salvini ha annunciato che la Lega non ce l’ha con tutti gli extracomunitari, ma solo con gli irregolari. Per essere italiani – ha sottolineato – il requisito non è la pelle bianca, ma essere in regola, lavorare e pagare le tasse.

Quanto è diverso il Salvini 2017 dal Salvini 2009 quando l’attuale leader del Carroccio, allora europarlamentare, provocatoriamente, suggerisce di destinare alcuni vagoni della metropolitana ai soli milanesi ed alle donne per evitare commistioni con gli extracomunitari!
Ma Salvini ha cambiato faccia non solo verso gli immigrati, ma anche verso gli italiani del Sud. Chi ha dimenticato il suo siparietto, sempre nel 2009, ripreso dalle tv, nel quale, durante la festa della Lega, allora Nord, di Pontida, cantava insieme con altri leghisti un coro offensivo contro i napoletani ed i “terroni” in genere? Oggi, invece, il nuovo Giano ha tolto “Nord” dal simbolo della Lega, che vuole “nazionale”, e cerca proseliti e suffragi non solo tra i siciliani ed i napoletani, ma in tutta la ex “terronia”, dimentico dei suoi trascorsi.

Bisogna credere alla metamorfosi di Salvini? Noi siamo ottimisti e quindi gli concediamo il beneficio del dubbio. In fondo – è una affermazione che si fa spesso negli ambienti politici, soprattutto per giustificare il cambio di linea o di casacca – “solo i paracarri rimangono fermi”. E Salvini non è un paracarro. Quindi vediamo con fiducia la nuova faccia del leader del Carroccio, sperando che la sua uscita romana non sia solo un escamotage elettorale.

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