Metro C, arrestati due imprenditori per bancarotta

Secondo la GdF, Alberto e Federico Di Virgilio "avrebbero distratto 24 milioni di euro destinati ai lavori di costruzione della nuova linea metropolitana per l'acquisto di beni di lusso"

Da roma.repubblica.it

 

Bancarotta fraudolenta. E’ il reato contestato a due imprenditori romani, i fratelli Alberto e Federico Di Virgilio, nei cui confronti i finanzieri del Comando provinciale di Roma, coordinati dalla locale Procura, hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari. Le indagini, svolte dal Nucleo Polizia Tributaria di Roma, hanno fatto luce sul fallimento della CO.GE.DI srl, società che ha avuto in sub-appalto alcuni lavori per conto della Metro C S.p.A., incaricata della costruzione della linea C della metropolitana della capitale.

Le attività investigative, condotte anche attraverso il minuzioso esame dei movimenti bancari degli indagati e delle società loro riconducibili, hanno fatto emergere – ricostruendo un quadro indiziario che il Gip definisce “granitico” – “una rilevante distrazione di utilità e beni societari, per un ammontare complessivo di oltre 24 milioni di euro”. Le somme distratte sarebbero state utilizzate dai fratelli Di Virgilio “per l’acquisto di beni di lusso tra cui orologi, vini pregiati, viaggi alle Maldive, cene e rinfreschi in noti ristoranti capitolini, ma anche per gite a Gardaland, abiti, giocattoli, scarpe da ballo, elettrodomestici e abbonamenti pay-tv”.

Peraltro, dopo aver dissipato il patrimonio aziendale della CO.GE.DI in danno dei creditori, gli indagati avrebbero continuato ad operare con disinvoltura nel medesimo settore imprenditoriale dietro “schermi” societari riconducibili ad altri soggetti. Inoltre, secondo gli investigatori, “al fine di ostacolare la ricostruzione del reale volume d’affari della fallita società da parte degli inquirenti”, i fratelli Di Virgilio, rispettivamente presidente del Cda e consigliere di amministrazione, avrebbero , tra l’altro “falsificato i libri e le scritture contabili, sottostimando nei bilanci le perdite – ed esponendo, in un esercizio, addirittura utili inesistenti – al fine di ritardare il manifestarsi della crisi aziendale”; “omesso di indicare in bilancio gli esiti dell’intervenuta transazione con la Metro C SpA, con cui la CO.GE.DI.

ha accettato la riduzione di crediti vantati nei confronti della prima da 8,5 milioni di euro ad appena 700.000 euro”; “effettuato numerosi ed illeciti ‘aggiustamenti’ contabili di rilevantissimo importo”; “predisposto note illustrative assolutamente insufficienti per consentire una corretta lettura dei bilanci”

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