Nove anni di lavori, 2.7 miliardi di euro spesi dalla collettività e il colpo di scena finale: il CDA del Consorzio Metro C ha deciso di abbandonare i lavori e di licenziare tutto il personale. Una notizia drammatica giustificata dal mancato pagamento al Consorzio di 115 milioni di euro – in aggiunta ad ulteriori 85 per opere effettuate e non liquidate – da parte di Roma Capitale. Oltre 110 dipendenti e circa 400 operai perderanno il lavoro anche per colpa del rimpallo di responsabilità nella gestione del SAL, lo stato di avanzamento dei lavori, vero pomo della discordia.
Questa mattina l’assemblea dei lavoratori organizzata al campo base della Metro C in Via dei Gordiani ha confermato lo stato di agitazione e il tentativo di scongiurare una decisione dalle conseguenza sociali gravissime. “A Roma le grandi opere vengono programmate da sempre dai costruttori, non dalla politica – ha dichiarato ai giornalisti Benedetto Truppa della CGIL – ora i grandi gruppi economici si stanno defilando e sta alla politica dare risposte”. Il completamento della tratta T3 che collega San Giovanni a Colosseo è ritenuto un asset fondamentale per una Metro C che oggi è scollegata sia alla linea A che alla B. I tre grandi sindacati nazionali hanno raccolto la frustrazione dei lavoratori e hanno scritto sia alle istituzioni cittadine che al Ministero dei Trasporti. Al centro delle rivendicazioni la necessità di garantire la futura occupazione di tutti i lavoratori e di rispettare la cittadinanza, il bisogno di infrastrutture, l’enorme esborso economico.
Sostenitori politici dell’iniziativa sindacale il deputato dem Marco Miccoli e Stefano Fassina (presente oggi al cantiere) che ha ribadito l’esigenza di rivedere “il compenso orario minimo”. “Abbiamo chiesto un incontro a Gabrielli visto che Tronca non sembra in grado di poter gestire tutto – ha spiegato Raffaele Galisai della CISL – in questa città se vuoi risolvere i problemi devi parlare con una sola persona: il Prefetto”.
Secondo alcune indiscrezioni mercoledì prossimo ci sarà un incontro tra il Consorzio e il sub commissario di Roma Pasqualino Castaldi per riprendere un dialogo fermo ormai da dicembre. (Giacomo Di Stefano)