Immaginiamo l’esistenza di una metro sotto al Lungotevere che decongestioni il traffico cittadino e rinforzi i muraglioni del fiume. Un percorso che vada da Via Marmorata a Ponte Umberto I, con deviazione all’altezza di Ripetta. Non è fantascienza ma l’idea suggestiva elaborata da Andrea Spinosa, responsabile tecnico di CityRailways ed esperto di mobilità capitolina. “I lavori per quest’opera potrebbero creare disagi per 5/7 anni a 50mila persone ma darebbero un’infrastruttura che ne servirebbe 200mila” è la riflessione dell’ingegnere romano. Secondo le stime ogni giorno sul Lungotevere transitano circa 48mila passeggeri, 17.700 veicoli sul ramo occidentale e 22.400 su quello orientale.
Tuttavia rimangono molte questioni irrisolte, in primis legate al tema-sicurezza: un’opera che andrebbe a inserirsi tra il fiume e la strada, non rischia di indebolire i muraglioni? E poi: cosa fare in caso di piena del fiume?.
Sul primo quesito Spinosa ha sottolineato come l’interazione positiva del cantiere con i muraglioni sia uno dei punti forti del progetto. “La metropolitana andrebbe a rafforzare il muraglione – conferma l’ingegnere – la struttura va immaginata come una trave che dà vigore alle mura che costeggiano il Tevere”.
Riguardo la seconda questione – e più in generale sull’interazione tra la metro e l’acqua – il discorso è differente. Nei casi di piena, spiega Spinosa, il servizio va sospeso come fanno a Praga durante le piene del Moldava.
Ma tra gli addetti ai lavori c’è un altro dubbio che aleggia: la fattibilità complessiva del progetto. A raccontarlo a Radiocolonna è Carlo Tortorelli, pendolare, blogger ed esperto di trasporto su ferro. “Siamo già in difficoltà con la Metro C, figuriamoci con altre metro – spiega Tortorelli – va bene sognare o ambire al meglio, ma certe prospettive sembrano utopiche”.
Il blogger è convinto che la soluzione migliore per il Lungotevere sia il tram, come spiegato su RC la scorsa settimana. In che modo? “Chiudendo la maglia tra il teatro Argentina e piazza del Risorgimento si potrebbe ripristinare parte della linea circolare, oltre al 23 già previsto”.