Mibact, arrivate 122mila domande per dirigere 20 musei pubblici

Nominata la commissione di valutazione dei candidati. Presidente Paolo Baratta

 

 

Il bando internazionale era stato lanciato a gennaio, subito dopo l’Epifania 2015. Il Mibact selezionava laureati da impiegare alla guida dei Musei pubblici italiani. In altre parole, nella pratica: cercasi 20 direttori da impiegare con un contratto a tempo determinato per 4 anni, e una retribuzione lorda che varia dai 145.000 ai 78.000, più eventuale retribuzione di risultato. Alla scadenza del 15 febbraio 2015, fissata per la consegna della domanda di partecipazione al concorso, al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo sono pervenute più di 1.200 domande. Per la precisione 1.222 candidature, di cui 80 presentate da stranieri: un dato interessante che promette di rimescolare le carte, allineando il nostro Paese all’Europa e ad una realtà internazionale tutt’altro che autarchica nel campo dell’arte. Se vogliamo ‘vendere’ al meglio il nostro patrimonio culturale all’estero, e concorrere ad armi pari con l’agguerrita concorrenza di tanti Paesi che aspirano alla leadership di meta dell’arte, abbiamo bisogno anche di tecnici che conoscono lo scenario trasversale, con le sue dinamiche e i suoi punti di forza/debolezza. Per individuare i nomi di coloro che conquisteranno il prestigioso incarico, in tempo per la data del 15 maggio prossimo, è stata istituita e incaricata della valutazione dei candidati una commissione composta di cinque esperti di chiara fama. Presieduta da Paolo Baratta (presidente de La Biennale di Venezia), la commissione si avvarrà dunque nei prossimi tre mesi del giudizio di Lorenzo Casini (professore di diritto amministrativo dell’Università di Roma Sapienzae ed esperto di legislazione per il patrimonio culturale), Claudia Ferrazzi (segretario generale dell’Accademia di Francia-Villa Medici di Roma, già vice amministratore generale del Louvre), Luca Giuliani (professore di archeologia classica e Rettore del Wissenschaftskolleg di Berlino) e Nicholas Penny (storico dell’arte, direttore della National Gallery di Londra).

Ecco nel dettaglio la lista dei Musei vicini al cambio di vertice. Tutti gioielli e siti di grande prestigio.

  • Galleria Borghese, Roma
  • Gallerie degli Uffizi, Firenze
  • Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • Gallerie dell’Accademia di Venezia
  • Museo di Capodimonte, Napoli
  • Pinacoteca di Brera, Milano
  • Reggia di Caserta
  • Galleria dell’Accademia di Firenze
  • Galleria Estense di Modena
  • Gallerie Nazionali d’arte antica di Roma
  • Galleria Nazionale delle Marche, Urbino
  • Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia
  • Museo Nazionale del Bargello, Firenze
  • Museo Archeologico Nazionale di Napoli
  • Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria
  • Museo Archeologico Nazionale di Taranto
  • Parco archeologico di Paestum
  • Palazzo Ducale di Mantova
  • Palazzo Reale di Genova
  • Polo Reale di Torino

(r.p.)

 

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