Migranti, Raggi: Sbaglia il Governo, fatto mio dovere

Utilizzare i beni confiscati alle mafie: é una delle ipotesi per le linee guida sugli sgomberi degli edifici occupati di cui si discuterà oggi al Viminale, in una riunione tecnica con Minniti. Nei prossimi giorni incontro tra il ministro e la Raggi

La sindaca Virginia Raggi (Foto Omniroma)

Virginia Raggi rivendica e difende il suo operato dopo le polemiche seguite allo sgombero di piazza Indipendenza. “Un sindaco deve occuparsi dei suoi cittadini – dice la Raggi alla Stampa – sull’accoglienza gli amministratori hanno compiti precisi, ma la politica migratoria è tema governativo. Io chiedo di rivederla, coinvolgendo di più i sindaci che possono dare suggerimenti operativi, in quando impegnati ogni giorno in prima linea. L’Anci dovrebbe farsi sentire di più e ascoltare di più i suoi membri”.

La sindaca difende il lavoro della sua amministrazione e critica il governo e la politica migratoria basata sulle “quote”. “Roma ha un carico di decine di migliaia di persone che non sono censite ufficialmente – spiega la prima cittadina – Io non ragiono per quote, ma considero che ho di fronte a me esseri umani in carne e ossa. Roma accoglie i cosiddetti ‘migranti fantasma’: sono persone che sono registrate in altre parti di Italia, ma che in realtà vivono nella Capitale”.

Tornando sulla gestione dell’ordine pubblico in relazione al blitz di piazza Indipendenza, Raggi spiega che “quel palazzo è occupato dal 2013 e ci sono inchieste che hanno rilevato traffici sospetti. Noi non ci lasciamo intimorire da chi usa i più deboli per i propri affari illeciti”.

La sindaca ribadisce che il Comune ha fatto la sua parte prendendo in carico 107 persone: “Lo sgombero è stato disposto alle 12 del giorno prima: subito abbiamo messo in azione la nostra Sala Operativa Sociale”. Sulle critiche per la presenza di 37 bambini, Raggi ricorda che “era difficile entrare nel palazzo anche per le forze dell’ordine che hanno generosamente effettuato un censimento in condizioni difficili. In questo censimento mancavano i minori”.

Intanto é stato fissato in questi giorni un incontro tra la sindaca e il ministro dell’Interno Marco Minniti per fare il punto sulla situazione degli sgomberi nella Capitale. La riunione, che verterà sui temi di migranti, accoglienza e politiche abitative è stata chiesta dal Campidoglio stesso nell’ambito dei “buoni rapporti e costanti contatti istituzionali”.

L’incontro tecnico per la definizione della circolare sugli sgomberi è previsto già per questa mattina al Viminale. E se il ministero dell’Interno intende definire ancor meglio le regole per evitare situazioni estreme come quella di via Curtatone, dall’altra parte accelera per rendere operativo un piano capillare: il passo successivo sarà un incontro con i prefetti. L’obiettivo è mappare tutti gli edifici occupati, cercando di stabilire tempi e modalità di intervento dopo avere individuato soluzioni alternative. Una mossa con la quale il Viminale fuga ogni dubbio di illegittimità del provvedimento e i sospetti di un passo indietro rispetto a una questione tanto spinosa.

La direttiva Minniti punterà a responsabilizzare ulteriormente gli enti locali, prevedendo anche il coinvolgimento della Croce rossa e delle associazioni di volontariato. E il Viminale prende in considerazione la possibilità di utilizzare anche i beni confiscati alla criminalità e già a disposizione dello Stato per porre rimedio all’emergenza alloggiativa, ma non è esclusa l’ipotesi di requisire gli immobili, se non arriveranno risposte concrete da parte dei sindaci. Le linee guida saranno una “costola” del cosiddetto pacchetto Minniti-Orlando sul decoro e la sicurezza urbana che detta già le regole sugli sgomberi, delegando a sindaci e prefetti ampi poteri.

 

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