Cara Castelnuovo, al Mise tavolo per evitare licenziamenti

A rischio i dipendenti della cooperativa Auxilium. Delegazione della UIL oggi davanti al centro per rifugiati, domani manifestazione di sindaci favorevoli alla chiusura

Cara Castelnuovo
La proresta dei lavoratori del Cara di Castelnuovo di fronte al Mise

Sarà aperto un tavolo al ministro dello Sviluppo Economico per cercare di dare una risposta ai 107 lavoratori a rischio posto dopo la chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto. È emerso dopo la manifestazione di ieri davanti al Mise. Una delegazione dei dipendenti è stata infatti ricevuta al ministero.

A rischio soprattutto i dipendenti della cooperativa Auxilium, si tratta di psicologi, mediatori culturali, pedagogisti che da almeno un decennio lavoravano a Castelnuovo. Ora rischiano da un giorno all’altro di rimanere senza stipendio. 

La convocazione del tavolo avverrà nei prossimi giorni, anche se ad oggi non è stata fissata una data. 

Il sindaco della cittadina alle porte di Roma chiede che una soluzione si trovi entro il 31 gennaio, difficile considerato che domani il Cara dovrebbe definitivamente chiuso. 

“L’indifferenza rende schiavi. È questo il nostro slogan in occasione del giorno della Memoria. Non solo non dimenticare per evitare che possa ripetersi, ma soprattutto evitare di far finta di niente dinanzi ai soprusi e alle ingiustizie che accadono sotto i nostri occhi. È con questo spirito che la Uil del Lazio, insieme alla Uil di Rieti, ha deciso oggi di trascorrere questa giornata insieme ai lavoratori, ai volontari e ai migranti del Cara di Castelnuovo di Porto.

Ma c’è anche chi è favorevole alla chiusura del Cara. “Basta passerelle, il Cara di Castelnuovo di Porto è costato agli italiani più di 72 milioni di euro e ha portato solo degrado e delinquenza”, lo dice Giuseppe Gioia, vicesindaco di Montelibretti, a capo del fronte degli amministratori “anti-Cara”, che a partire da domani mattina saranno in mobilitazione permanente sul posto. Monterotondo, Torrita Tiberina, Sant’Oreste, Capena.

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