Condanne per circa 430 anni. Sono le richieste avanzate dalla procura generale per i 43 imputati finiti a processo nell’ambito dell’inchiesta “Mondo di Mezzo”.
In particolare, ai giudici della Corte d’Appello di Roma, la procura ha sollecitato: 18 anni di reclusione per Matteo Calvio; 26,6 per Massimo Carminati; 13,6 per Nadia Cerrito; 17,6 per Paolo Di Ninno; 16,10 per Agostino Gaglianone; 17 per Alessandra Garrone; 18,6 per Luca Gramazio; 15 per Carlo Maria Guaranì; 16 per Cristiano Guarnera; 16,2 per Giuseppe Ietto; 19 per Roberto Lacopo; 14,6 per Carlo Pucci; 21,6 per Fabrizio Franco Testa; 16 anni per Rocco Ruotolo e Ruggiero Salvatore; 14,6 per Franco Panzironi.
Lo stesso pg, ha inoltre sottoposto al vaglio della Corte le pene concordate con Odevaine (5,2 anni di reclusione) e con Claudio Turella (6 anni). Per Salvatore Buzzi e Massimo Carminati sono stati sollecitati rispettivamente 25,9 e 26,6 anni di reclusione.
“Chiediamo che venga ripristinato il reato di associazione di stampo mafioso (416 bis, ndr) nelle forme pluriaggravate nelle quali viene contestato”. Lo ha sottolineato il procuratore generale Antonio Sensale ai giudici della Corte d’Appello di Roma, al termine della requisitoria.”Riteniamo sussistente anche l’articolo dell’articolo 7 (quello sul metodo mafioso, ndr) per le estorsioni e gli episodi corruttivi contestati” ha aggiunto il rappresentante della pubblica accusa.
“Carminati è un boss, così come lo chiamano i criminali nelle intercettazioni, riconoscendolo come capo e obbedendogli in virtù del potere criminale che gli riconoscono”. Aveva detto il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini nel corso della sua requisitoria.”I testimoni e l e vittime delle intimidazioni, quando sono venuti in aula, hanno avuto paura a parlare”, ha aggiunto il magistrato, sottolineando l’influenza di Carminati sul presunto sodalizio. Per la giornata di oggi sono previste le richieste della procura generale per i 43 imputati coinvolti nel processo.