Tutto pronto per il maxisciopero di 24 ore indetto giovedì dai lavoratori di ATAC. Un’agitazione che provocherà disagi su bus, metro e tram dalle 8,30 alle 17,00 e dalle 20,00 sino a fine servizio. Portato avanti da Faisa Confail e Orsa Tpl, lo sciopero riguarderà anche le linee gestite da Roma Tpl: dalle 8,30 alle 12,30 incroceranno le braccia Faisa Cisal, Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil.
Ma tra i lavoratori – molti dei quali non ricevono lo stipendio da mesi – i sentimenti sono contrastanti e non tutte le sigle sindacali aderiscono allo sciopero.
Una di queste è il SULCT.
“I lavoratori e l’utenza stanno subendo danni enormi, lo sciopero era l’ultima cosa a cui aderire” spiega a Radiocolonna il segretario romano Renzo Coppini.
Per il segretario, oggi, sono tanti i fattori che rendono quello di Roma Tpl un servizio allo sbando. Dall’assenza di carburante e manutenzione per mettere in strada i mezzi (“il 30% del servizio non viene erogato”), fino alla condizione psicologica dei lavoratori, costretti a guidare tutto il giorno con lo stress dell’incertezza economica.
Nonostante ciò, sostiene Coppini, aderire allo sciopero è un errore. In primis perché farebbe perdere ulteriori soldi ai lavoratori, poi perché verrebbe danneggiato l’altro anello debole della catena: l’utenza. “In questi anni il SULCT s’è mosso su tutti i fronti legali possibili – prosegue Coppini – un lavoro che ha coinvolto Prefettura, assessorato e Direzione Provinciale”. Frecciatina lanciata anche alle sigle che hanno aderito all’agitazione. “In passato hanno avuto maggioranze tali da permettergli un’azione incisiva – conclude il segretario – se oggi ci troviamo in questa situazione significa che qualcosa è andato storto”.