Imprimere uno sprint al piano di superamento dei campi rom a Roma. Con questo obiettivo sta per
arrivare all’attenzione della giunta di Virginia Raggi una delibera che introduce nel piano anche la leva dei rimpatri assistiti. Si prevede, in pratica, la possibilita’ da parte di coloro che abitano nei campi di accedere alla misura dei rimpatri assistiti, ovvero supporto e un contributo economico per rientrare nei paesi di origine. Diverse le altre misure gia’ messe in campo dalla giunta Raggi per superare, come da indicazioni Ue, i campi rom: dagli aiuti per trovare casa a quelli per trovare lavoro.
Il Campidoglio aveva presentato a fine maggio del 2017 il suo piano per chiudere i campi rom della Capitale, partendo da quelli de La Barbuta e La Monachina (da superare, secondo programma, in due anni). Poco prima, un censimento aveva contato nella Capitale circa 4.500 persone distribuite in ben nove villaggi. Che si sommano ai vari insediamenti spontanei. Quattro gli assi della strategia a 5 Stelle: scolarizzazione, occupazione, salute, abitazione. Previsti corsi di formazione e la creazione di ditte individuali o cooperative miste di servizi, ma anche – sul fronte abitativo – l’attivazione di protocolli di collaborazione con la Guardia di Finanza, con l’Agenzia delle Entrate e l’Inps per individuare coloro che nei campi sono economicamente autosufficienti e che quindi non hanno diritto al sostegno pubblico. Per supportare gli altri il perno sono i finanziamenti europei. Direttamente alle famiglie il
Campidoglio ha chiesto ‘alleanza’ e un ‘patto di responsabilita” per uscire dai villaggi e riuscire ad entrare in case vere. Ma in concreto, i tempi per superare questo sistema si stanno rivelando lunghi e le difficolta’ non poche. Di qui, la decisione di inserire un’ulteriore leva: quella dei rimpatri assistiti.
Di recente, il 18 aprile, un’operazione della polizia locale di Roma nell’area del campo nomadi ‘River’ – di cui era prevista la chiusura lo scorso anno – aveva portato a quindici veicoli sequestrati in quanto privi di assicurazione, dieci persone in stato di fermo e al sequestro di tre terreni adibiti a discarica
abusiva di rifiuti. Al termine dell’intervento il comando generale dei vigili aveva disposto un presidio fisso con posto di controllo nell’area d’ingresso del campo. Un’attivita’ di vigilanza, ma anche di prevenzione per scongiurare il rischio di un nuovo accumulo di rifiuti.