Oramai è guerra di carte bollate tra il governatore della Regione Sicilia Nello Musumeci e il governo di Roma dopo le ordinanze sugli hotspot per i migranti. Paolo Ciani, esponente di Demos a Roma, da sempre una presenza attiva nei movimenti cattolici, dice che “ai migranti va garantita un’accoglienza degna. E’ chiaro che non si può scaricare tutto su alcune regioni. Ma dico anche no a strumentalizzazioni, perché in passato la Sicilia ha sopportato arrivi ben più consistenti”.
E risulta ancora isolato, il centro di accoglienza di Rocca di Papa, che ospita 300 migranti, con 9 casi positivi. Ciani dice: “A chi è rivolto l’ordine di ‘trasferire e ricollocare’ i migranti ‘fuori dal territorio della regione siciliana’? Poiché non credo che il Presidente Musumeci abbia un delirio di onnipotenza o non conosca le funzioni attribuitegli dalla sua carica, temo che sia consapevole di aver fatto una ordinanza inattuabile, con il solo scopo propagandistico di dire ‘caccio tutti i migranti’. Ma la propaganda e la semplificazione è maggiormente pericolosa quando attiene alla vita delle persone: grave in un tempo di pandemia e allarme mondiale indicare in una categoria – i migranti, peraltro gli unici ad essere controllati dal punto di vista sanitario – il possibile untore”.
Per l’esponente cattolico, dunque, è “grave affrontare con tale superficialità e populismo la vicenda immigrazione, soprattutto da parte di chi dovrebbe avere l’onore di guidare la Sicilia e i suoi abitanti che di luoghi comuni e gratuite semplificazioni e esplicito razzismo ne hanno subito abbastanza”.