“No all’Isis, no al terrorismo, vogliamo la pace”. Gridano il loro rifiuto alla violenza e l’abuso della propria religione come srumento di morte, proprio come fa l’Isis. Sono i manifestanti musulmani che, nonostante la pioggia, si sono riuniti a piazza Santi Apostoli per lanciare un messaggio chiaro: “Not in My name”. Questo lo slogan della mobilitazione organizzata dalla comunità islamica di Roma che sta vedendo la partecipazione di cittadini musulmani provenienti da tutta Italia. Tra loro si sono originari dell’Algeria, del Marocco, del Pakistan, ma anche italiani convertiti all’islam. La manifestazione è iniziata poco dopo le 15, con l’intervento degli organizzatori dal palchetto allestito per l’occasione. Poco dopo l’inizio della manifestazione, il gruppo del coordinamento delle associazioni islamiche del Lazio è arrivato in piazza urlando “No al terrorismo” e “noi vogliamo la pace”, “il terrorismo non ha religione”.
“I musulmani onesti denunciano l’abuso della nostro religione per la violenza”, spiega l’Imam Pallavicini, vicepresidente del Coreis, Comunità religiosa islamica italiana, tra i promotori della manifestazione. In piazza non solo musulmani ma anche numerosi laici, cittadini italiani appartenenti ad altre religioni, artisti e politici. “Vi abbiamo aspettato e siete venuti per stringere insieme la mano di ognuno per un’Italia, una Europa e un mondo libero”, spiega Pier Ferdinando Casini da piazza SS. Apostoli. “Credo che questa iniziativa sia davvero importante come tutte quelle che si celebrano spontaneamente o organizzate per un messaggio di intercultura di liberta’ ed e’ importante farlo in piazza, luogo che unisce le diverse culture. Infine, il fatto che sia stata organizzata con questa modalita’ e’ importante e iniziative di questo tipo vanno guardate con interesse perche’ condannano e sono contro il terrorismo”, aggiunge il segretario generale Cgil Roma e Lazio, Claudio Di Berardino, partecipando al corteo.
E mentre la presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, ha incontrato gli organizzatori della manifestazione a Montecitorio sottolineando come sia importante “che le istituzioni sostengano questa presa di posizione chiara e forte da parte delle comunità perché questo aiuta la convivenza civile nel nostro paese, oltre al fatto che questo stabilisce il principio che il terrorismo non può avere religione”, anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto lasciare un messaggio forte in una lettera inviata agli organizzatori della manifestazione organizzata dalle comunità islamiche: “La risposta dal terrore sta nella libertà garantirà dalla sicurezza della vita dei nostri cittadini. Gli assassini vogliono piegarci, facendoci rinunciare ai valori della solidarietà, non ci piegheremo ed è bene che lo dimostri anche la società civile”. (con fonte Omniroma – foto Afp)
(gc)