Dossier, blitz svizzeri e bocche cucite sul futuro delle Olimpiadi di Roma. Sono i giorni decisivi per ravvivare la fiammella – per alcuni già spenta – che potrebbe consegnare alla capitale i Giochi del 2024.
Ieri il CIO di Losanna ha annunciato che il dossier di Roma è arrivato entro i tempi previsti. Qualche giorno fa il suo presidente – Thomas Bach – è stato a Roma per partecipare alla Conferenza Internazionale “Sport e Fede” alla presenza di Papa Francesco. Un arrivo sulla penisola che gli ha consentito anche d’incontrare il presidente del CONI Giovanni Malagò con cui – stando alle sue dichiarazioni – “non s’è parlato di Olimpiadi”. Un riserbo tattico e un fermento latente (difficile immaginare che i due non abbiano affrontato il tema) confermato sia dalle bocche cucite dei vari protagonisti che dal blitz – svelato stamattina da Repubblica- dell’arrivo della delegazione del comitato per i Giochi capitolini a Losanna con 24 ore di anticipo. Motivo ufficiale: consegnare la seconda parte del dossier olimpico.
La terza parte dev’essere consegnata entro il 3 febbraio e dal CIO arrivano segnali d’incoraggiamento e un invito al CONI a trattare il tema con discrezione. “E’ un impegno (il silenzio ndr) che ho preso con Bach e con tutto il Cio. Lo devo rispettare”, ha dichiarato Giovanni Malagò che martedì 11 ha organizzato una conferenza stampa in cui darà conto dell’incontro con Bach e delle prossime mosse del Comitato Olimpico.
Il 21 settembre Radiocolonna ha raccontato la guerra personale di Giovanni Malagò contro la decisione di Virginia Raggi di spegnere il sogno olimpico. Una sfida frutto dell’ostinazione e della pervicacia dell’uomo Malagò, convinto che un’amministrazione non possa prendere una decisione che riguarda l’intera nazione. Un concetto che verrà ribadito anche martedì 11 ottobre. Forse con qualche novità sorprendente. (Giacomo Di Stefano)