“Cara Raggi, dia impulso ai nostri sogni e sostenga la candidatura di Roma 2024. Gareggiamo insieme per conquistare una speranza…», scrivono, fra gli altri, l’oro nel judo Fabio Basile, il campione del nuoto Gregorio Paltrinieri, le azzurre d’argento della pallanuoto, la tuffatrice Tania Cagnotto, le medaglie della scherma, quelle della pallavolo maschile. Il tre volte medaglia nel tiro Niccolò Campriani va oltre, prende un foglio ed esprime, anche da solo, il suo pensiero. «I giovani, cara sindaca, hanno necessità di vivere delle opportunità prima ancora di sconfitte o vittorie. Nei miei anni di carriera da olimpionico – così Campriani – ho osservato come diverse edizioni dei Giochi hanno avuto effetti sulla vita sociale della nazione ospitante. Londra 2012 è stato il veicolo per portare lo sport nelle scuole primarie e secondarie inglesi…”.
Ma Virginia Raggi è ormai convinta e cancella anche gli incontri con il Coni, tra lo stupore generale. Nella notte di Nettuno Alessandro Di Battista aveva emesso una sentenza tombale: “Le Olimpiadi sono l’ennesima mangiatoia. Un enorme ‘no’ farà tremare i Palazzi”. Il premier Renzi ha provato a far cambiare idea alla giunta pentastellata: “Non penso che Roma possa permettersi di dire no, ha bisogno di investimenti. Se dice no si taglia le gambe da sola”. Secondo il presidente del Consiglio bisogna motivare una rinuncia di questo tipo e non “perché si ha paura del futuro, per dibattiti interni a un partito o per rifarsi una verginità”.
In mattinata, infine, un post sul blog di Beppe Grillo ha sancito la definitiva presa di posizione dell’intero movimento: “Le Olimpiadi o i Mondiali – si legge nel post di Grillo – possono essere funzionali alle classi politiche ed economiche per appagare il delirio di onnipotenza di immarcescibili saltimbanchi e molti affari per gli imprenditori, i Giochi spesso vengono utilizzati per ipotecare il futuro dei giovani gonfiati di debiti e come potenti armi di distrazione di massa, con la finalità di offrire con lo spettacolo, ripreso in mondovisione da mass media e tv che ne finanziano una minima parte dei costi, effimeri sollievi a condizioni economiche e sociali delle famiglie, che potrebbero essere momentaneamente appagate con le medaglie, prima di finanziare con le loro fatiche, i costosi apparati pubblici”.
E ancora, sostiene il blog di Grillo, “Roma, che non si è ancora ripresa dai mondiali di nuoto del 2009 (con un deficit di 9 milioni di euro), che ha lasciato debiti e macerie ancora tutte da smaltire, dopo l`inchiesta dei magistrati sui ‘grandi eventi’ e le ‘cricche degli appalti’ con imprenditori e funzionari pubblici coinvolti, come il Palazzetto delle Vele di Calatrava a Tor Vergata, 250 milioni di euro per un cumulo di cemento e un ammasso di ferro che potrebbe costare circa 700 milioni di euro; i 26 milioni di euro per la piscina di Ostia; i 13 milioni di Valico San Paolo; o la piscina costruita su suolo pubblico con fondi privati, poi offerta in concessione al circolo Aniene, ha veramente bisogno delle Olimpiadi?”.