Confermata la condanna a 30 anni di reclusione per Manuel Foffo, sotto processo per l’omicidio di Luca Varani, il giovane romano massacrato nel marzo 2016 nel corso di un festino a base di alcol e droga.
La sentenza e’ della prima corte d’assiste d’Appello di Roma che ha ribadito la decisione del gup del febbraio 2017 emessa con rito abbreviato.
L’accusa per Foffo e’ di omicidio volontario aggravato dalla crudelta’. Della morte di Varani era accusato anche Marco Prato che si e’ suicidato in carcere il giorno prima dell’inizio del processo.
Varani fu ucciso con 30 tra coltellate e martellate nel corso di un festino: Foffo e Prato scelsero la vittima, secondo l’accusa, con l’intento “di uccidere”.
“Furono due ore di tortura che non possono essere ricondotte a un dolo d’impeto – hanno sostenuto i legali di parte civile – Foffo non si e’ mai pentito della sua azione, non ha chiesto perdono. Luca e’ stato umiliato senza un briciolo di compassione.
In questa vicenda perdono tutti, vince solo il male”; e poi “Luca poteva essere salvato se ci fosse stato un attimo di resipiscenza. Lo hanno macellato, ucciso, buttato dal letto, si
sono congiunti e poi hanno finito il tutto con una bella bevuta”.
Il difensore di Foffo, prima della camera di consiglio, ha sollecitato i giudici “ad essere curiosi ed esplorare il processo in maniera priva di pregiudizi. E’ il processo del ‘reo confesso’ che impone di valutare la qualita’ della confessione”.
Nessuno sconto, pero’, da parte dei giudici.