Orti urbani, possibile coltivarli a Roma anche in zona rossa

Necessaria l’autocertificazione, sempre più italiani e romani si danno alla cura di pezzi di terra per frutta e verdura

Orti urbani a Roma
Orti urbani a Roma

E’ possibile coltivare terreni per il consumo della famiglia di frutta e verdura anche nelle zone rosse e arancioni. Lo comunica Coldiretti. Il sito del governo infatti dice che è consentito, “anche al di fuori del Comune ovvero della Regione di residenza, lo svolgimento di attivita’ lavorativa su superfici agricole, anche di limitate dimensioni”. Ovvero, gli orti. Gli appassionati a Roma però sono ancora in attesa che il Comune metta a punto un nuovo regolamento.

Questo a però condizione che ci sia un’ autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica. Una precisazione importante, precisa la Coldiretti, che consente gli spostamenti a quegli italiani che fanno gli agricoltori solo per passione, coltivando appezzamenti di terreno pubblici o privati per garantirsi cibo genuino e trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta.

Sono sempre di più gli italiani che coltivano almeno un ettaro di terreno a uso familiare, spesso avuto in eredita’ da parenti, dei quali hanno voluto mantenere la proprieta’. Altri, invece, hanno acquistato piccole aziende agricole anche in aree svantaggiate per ristrutturarle, producendo dall’olio al vino. Ma non manca neppure chi ha approfittato dell’opportunita’ messa a disposizione dagli enti locali che affittano veri e propri orti urbani, aumentati del 18,5% in cinque anni toccando i 2,1 milioni di metri quadrati.

Una tendenza che ha toccato soprattutto il Nord con l’Emilia Romagna che guida la classifica delle regioni “urban farmers” con il 35% di tutti gli orti pubblici per oltre 739 mila metri quadrati, seguita da Lombardia con il 9,7% con 204 mila metri quadrati e Toscana con l’8,3% e piu’ di 176mila metri quadrati. Ma a disposizione degli hobby farmers, conclude la Coldiretti , c’e’ anche la “guerrilla gardening”, la conquista non violenta di spazi di terreno abbandonati, il piu’ delle volte pubblici che vengono abbelliti con piante e fiori oppure coltivati con verdure e ortaggi nelle aree piu’ periferiche.

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