Concerti fino alle 2 o alle 4 di notte, assenza delle istituzioni e silenzio dei media. Per i cittadini che vivono intorno al parco di Centocelle la manifestazione Roma Vintage, che per la sua VI edizione ha lasciato la storica cornice del parco di San Sebastiano per trasferirsi proprio nella location del Parco dell’ex aeroporto di Centocelle, è diventata un incubo costante. Radio Colonna ha ascoltato l’appello accorato dell'”Associazione residenti zona Parco di Centocelle” che vorrebbe il rispetto delle normative vigenti ma soprattutto la presa di coscienza da parte dell’amministrazione locale riguardo ai disagi che i cittadini stanno provando da quasi tre mesi.
1) Roma Vintage al Parco Centocelle. Cosa stanno vivendo i cittadini della zona?
La manifestazione, che negli anni passati si svolgeva al Parco di S. Sebastiano (Terme di Caracalla) si è trasferita all’interno del parco di Centocelle, ed è iniziata il 7 Giugno con un evento a margine del “Gay Pride”, svoltosi nel pomeriggio dello stesso giorno. Da quel giorno si sono svolti concerti e discoteca tutte le sere, con frastuono e decibel sparati nel quartiere come niente fosse, inizio concerti oltre le 23.30 e termine alle 2.00 nei giorni feriali, non prima delle 04.00 nei prefestivi, e nessun rispetto per la comunità che si raccoglie intorno al parco, nei quartieri Casilino, Villa De Santis e Cinecittà est. Sarebbe stato sufficiente far svolgere queste manifestazioni sonore dalle 21.00 alla mezzanotte, con una emissione controllata dei decibel, e nessuno avrebbe protestato più di tanto… ma gli organizzatori hanno scelto di far iniziare in tardo orario gli eventi, provocando un forte disagio nella comunità che vive nelle zone limitrofe al parco.
Ci chiediamo come mai l’associazione RomaVintage abbia ritenuto di dover cambiare collocazione…. Forse i residenti del Parco di S. Sebastiano non tolleravano i loro rumori molesti, mentre qui in periferia, si sa, è tutto consentito.
2) Cosa avete fatto finora per protestare contro l’eccesso di rumore?
Oltre alle molteplici e arrabbiate telefonate notturne a Vigili Urbani e Forze dell’Ordine, c’è stata una chiamata a raccolta tra i cittadini, con mobilitazione dei comitati di quartiere, raccolte di firme, esposti ai VV.UU.e A.R.P.A. Lazio, da parte della quale siamo in attesa dell’effettuazione delle misurazioni. Lamentiamo però il ritardo clamoroso di A.R.P.A. Lazio, che dovrebbe sancire l’illegalità delle emissioni sonore in presenza di zona residenziale abitata: a cosa serve fare un esposto, a seguito del quale il Gruppo Ambiente dei Vigili Urbani del V Municipio ci ha immediatamente contattati, se lo stesso esposto rischia di rimanere lettera morta visto che manca poco più di un mese al termine della manifestazione e ancora A.R.P.A. Lazio non ha mandato nessun tecnico ad effettuare le rilevazioni?
3) Cosa chiedete all’amministrazione locale? Chi potrebbe far di più e chi non ha ancora fatto nulla secondo voi?
La cosa veramente assurda è che qualcuno di noi ha scritto una lettera al Gabinetto del Sindaco Marino, e all’Assessorato della Cultura, i quali hanno risposto prontamente che “La manifestazione Roma Vintage” non era stata autorizzata (25 Giugno), ma che la sola cosa vera era che il Parco di Centocelle è compreso nelle Aree concesse all’Estate Romana 2014. Così come assurda è la comunicazione che il V°Municipio ha indirizzato al Sindaco, che prendeva atto di tutti gli aspetti non legali e non regolari, per chiedere al Sindaco o di autorizzare o di sospendere, senza di fatto nessuna autorità e nessuna capacità di intervento nella vicenda.
Ricordiamo che oltre all’emissione di rumore ci sono aspetti di non legalità nella manifestazione (mancato pagamento occupazione suolo pubblico, evento in parco a vincolo archeologico, entrata a grave rischio sicurezza perché a raso su strada a percorrenza veloce, episodi di vandalismo sulle auto dei residenti parcheggiate nei pressi del parco) che sono rimasti irrisolti, e sui quali Amministrazione, Assessorati, V Municipio e Vigili Urbani si rimpallano le responsabilità, in una modalità tipicamente italiana, di una decisione che nessuno sa prendere o forse nessuno vuole prendere, magari perché ci sono accordi di tipo economico con gli organizzatori, che però gravano sulle spalle di noi residenti, che dobbiamo alzarci la mattina presto per andare a lavorare (anche per pagare i cospicui tributi richiesti dall’Amministrazione) e non possiamo dormire prima delle 2 di notte, e se vogliamo farlo dobbiamo sprangare le finestre, accendere condizionatori e TV ad alto volume, o financo mettere tappi auricolari per ottenere un po’ di quiete…ma è giusto tutto questo? In un paese normale non lo sarebbe mai, nella Capitale d’Italia sì.
4) Vi siete sentiti supportati o ascoltati dalle istituzioni? nell’incontro tra commissione speciale trasparenza e polizia locale cosa è emerso?
Ci sembra chiaro, in uno come nell’altro caso, che la giunta Marino e il comune di Roma Capitale siano quantomeno “in buoni rapporti” con l’organizzazione, anche perché non mancano commenti di appoggio alla manifestazione da parte di amministratori con incarichi pubblici, sui tanti social network.
Peccato che ciò che sta avvenendo sia illegale, e questo piccolo particolare sembra non interessare nessuno: lo scandalo vero è che nessuno sembra essere in grado di regolarizzare una situazione completamente fuori norma, e che tutto questo passi sulla testa e sulle schiene di chi tenta umilmente di vivere la sua vita, pagare le sue tasse con il lavoro, e vivere in una città come Roma che sembra non avere più speranze dal punto di vista della legalità e del buon governo.
Della Commissione Trasparenza non siamo riusciti a sapere molto, tranne che “i Vigili Urbani si sono dichiarati pronti a intervenire a seguito di irregolarità” (a noi non sembra che i loro presunti interventi abbiano mai prodotto risultati tangibili, anche perché spesso al telefono, l’agente di turno risponde che la manifestazione è autorizzata fino alle 2.00 e che di conseguenza non possono fare nulla) e che ci sono in corso indagini e procedimenti penali tra i vari protagonisti della vicenda. Ma, ripetiamo, non abbiamo verbali o documenti scritti che provino quello che abbiamo scritto…è un “si dice” che ci ha riferito chi ha assistito alla seduta.
Comunque restiamo sempre in possesso delle varie comunicazioni intercorse con Gabinetto del Sindaco e Assessorato alla Cultura…per loro semplicemente la manifestazione non c’è, non si sta svolgendo perché non è autorizzata…Useremo senz’altro queste comunicazioni nelle azioni legali che porteremo avanti con i nostri Avvocati non appena saremo in possesso delle rilevazioni: abbiamo intenzione di rivalerci economicamente per il danno subito, e certamente vogliamo che la manifestazione sia sospesa e non abbia più a svolgersi nel nostro parco negli anni futuri: un’area si riqualifica con progetti seri e condivisi da tutta la popolazione, non con interventi di questo tipo fatti a misura e consumo di associazioni a scopo di lucro e partecipanti che arrivano da altre zone della città.
5) che ne pensate dell’iniziativa Spegni il rumore accendi il divertimento?
L’iniziativa è senz’altro a nostro giudizio assai lodevole dal punto di vista civico e culturale per questa città, che sta sprofondando nella sciatteria più bieca e nell’illegalità più totale. Forse è di impostazione troppo elevata per chi vive in questo paese, pieno di illegalità e assenza totale di controllo sul territorio da parte degli enti preposti (Amministratori e forze dell’ordine), i quali sembrano accorgersi delle situazioni illegali solo quando queste emergono dai blog o dai giornali più popolari, dimenticando che la prevenzione e il controllo della città sono dei doveri che ognuno di loro ha “per principio”, in quanto viene stipendiato per provvedere al mantenimento dell’ordine. Vorremmo però che l’iniziativa non fosse soltanto di facciata, ma che tenti veramente di incidere sulle politiche dell’Amministrazione: che senso ha infatti, ospitare l’Assessore Estella Marino che, nella sua intervista “politically correct”, afferma che “l’amministrazione capitolina si impegna ad aumentare il controllo e a far rispettare le norme che ci sono” – infatti, le norme ci sono, il problema è che non vengono applicate e che nessuno le fa rispettare. Non sono forse gli amministratori gli organi preposti a far rispettare quanto previsto dalla legge? E, come il nostro caso insegna, non basterebbe il semplice buonsenso di mandare una pattuglia come presidio fisso alle serate? Affidandogli l’obbligo preciso di stare in contatto con i tecnici al mixer e, quando si supera la soglia di rumore consentita o si oltrepassa l’orario previsto, si ordini agli stessi di abbassare o cessare le emissioni? Ripeto, è una questione di buonsenso che i nostri amministratori, in linea con tutti i loro predecessori, non hanno, non avranno mai e non gli interessa di avere, visto che in Italia si occupa una poltrona non per i meriti che si hanno ma per la fedeltà verso i poteri forti e questa è anche la spiegazione del perché l’Italia intera sta andando a rotoli e nessuno riesce a rianimarla. Comunque seguiamo e sosteniamo sempre “Spegni il Rumore”, che se non altro mantiene accesa la speranza che un giorno tutto possa cambiare, e che la realtà della civile convivenza è ben differente da ciò che stiamo vivendo. Forse non siamo dei pazzi o degli illusi. Siamo gente che guarda la realtà, la confronta con quanto vede quando fa un viaggio in altri paesi, e si chiede perché la propria città e il proprio paese vengono umiliati in questo modo.