“Uniti, umili e umani’ secondo una ‘linea che unisce’ possiamo andare ‘controcorrente’ contro tutte le avversità”. Così il neo-segretario del Pd Lazio Bruno Astorre, ‘cucendo’ gli slogan suoi e dei suoi avversari alle Primarie (Claudio Mancini e Andrea Alemanni) ha esordito nel suo discorso di insediamento nel corso dell’Assemblea regionale.
“Dobbiamo smettere di dare una idea litigiosa di noi – ha detto – Le lezioni del passato ci devono insegnare che dobbiamo discutere anche severamente all’interno ma all’esterno dobbiamo mostrare unità. In passato abbiamo poi peccato di arroganza, il nostro popolo va ascoltato. Dobbiamo tornare in mezzo al popolo, è impensabile che le periferie vengano lasciate all’ultradestra”.
Riguardo alle Europee, la linea di Astorre è quella di presentarsi “con un fronte aperto e ampio, non importa come ci chiamiamo, ma di fronte all’appuntamento fondamentale dobbiamo dimostrarci aperti: è la sfida contro sovranisti e populisti. Dobbiamo smetterla – ha proseguito – con il ‘tafazzismo’: abbiamo perso le elezioni perché non siamo apparsi uniti, umili e umani. Dobbiamo ricominciare a dare un’anima al Pd: difendere i deboli, non fare marcia indietro sui diritti, stare vicini a chi alza la serranda tutte le mattine, alle donne e ai giovani. La sicurezza non è quella del dl Salvini, ma è fatta di riqualificazione, di periferie, illuminazione pubblica”.
“Il tema di Roma non è solo le buche, o il decoro. E’ una città di cui ci dobbiamo vergognare, perché il problema è pensare se l’albero di Natale è bello o brutto. Parliamo di questo perché manca un progetto: serve un progetto alternativo a Roma”. Così ha aggiunto il segretario del Pd Lazio Bruno Astorre nel suo discorso di insediamento in Assemblea. “Combattere sulla ‘monnezza’ e le buche è necessario ma non sufficiente – ha aggiunto – Ci manca una idea di Capitale come avanguardia culturale del Paese. Rutelli e Veltroni hanno governato 15 anni perché hanno amministrato bene ma soprattutto perché avevano in mente una idea. Serve un progetto per Roma: Milano, Torino, Firenze ce l’hanno. Solo noi non ce l’abbiamo”.Astorre ha poi parlato della Regione Lazio a guida Pd: “Il partito – ha detto – sarà di stimolo e di incalzo. Sono contento che martedì apra il nuovo ospedale dei Castelli ma liste d’attesa e pronti soccorso sono problemi che vanno affrontati in modo più incisivo, è quello che ci chiedono continuamente i cittadini”. Astorre ha chiesto infine alla giunta di essere “sempre più vicina ai sindaci” del territorio.