“Caro Presidente, dopo il nostro Forum nazionale tenuto a Milano il 27 e 28 ottobre scorsi ritengo assolto il mandato affidatomi dall’Assemblea nazionale il 7 luglio scorso quando, eleggendomi, indicava per la mia Segreteria una serie di obiettivi utili alla ripartenza del PD dopo la sconfitta elettorale di marzo. Faccio quindi seguito agli impegni presi, dimettendomi dall’incarico di Segretario e chiedendoti di poter convocare a breve l’Assemblea stessa per gli adempimenti conseguenti. Fino a quel momento garantiro’ ovviamente per la mia parte un ordinato lavoro di tenuta in attesa delle nuove deliberazioni”. Lo scrive il segretario nazionale del Partito Democratico, Maurizio Martina, in una lettera inviata all’Ufficio di Presidenza dell’assemblea nazionale del Pd.
Le dimissioni erano state annunciate al Forum di Milano sabato e domenica scorsi, quando il segretario uscente aveva detto che il suo mandato era concluso e quindi si chiudeva una fase.
Finora il candidato certo alla segreteria è Nicola Zingaretti, il governatore del Lazio che punta a una discontinuità, dopo la pesante sconfitta del Pd alle politiche del 4 marzo che hanno consegnato il Paese ai populisti e alla destra. Zingaretti è partito con la campagna elettorale, i comitati “Piazza Grande” e un manifesto di programma e di valori.
Pronti a candidarsi sono anche Francesco Boccia, l’ex presidente della commissione Bilancio, vicino al governatore della Puglia, Michele Emiliano; Matteo Richetti; il giovane Dario Corallo. Anche Debora Serracchiani ci sta pensando. Ma se scendono in gara tre pesi massimi come Zingaretti, Minniti e Martina, l’ex governatrice del Friuli Venezia Giulia rinuncerà.