Superato lo choc della pesante sconfitta elettorale dello scorso marzo nelle consultazioni politiche il Pd si appresta a voltare pagina. All’inizio del prossimo anno, presumibilmente a febbraio, si svolgera’ il congresso nazionale. Sempre ad inizio 2019 si terranno le primarie per l’elezione del segretario.
Nel partito, quindi, si stanno scaldando i motori per avviare una nuova fase dopo la tumultuosa “era Renzi” che ha visto il Pd passare dall’esaltante successo delle europee del 2014 (40 per cento dei voti) al disastroso risultato di quest’anno che ha visto i democratici attestarsi sotto il 20%. Una vera debacle, resa ancora piu’ drammatica con la nascita del governo gialloverde voluto da Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
Al Nazareno si vuole girare pagina, ma per ora c’e’ solo una candidatura ufficiale per la segreteria, quella del “governatore” del Lazio Nicola Zingaretti. Cio’ pero’ non significa che alle primarie correra’ in solitaria. Matteo Renzi, che controlla i gruppi parlamentari, non vuole lasciare il partito nelle mani di Zingaretti. O almeno non vuole farlo senza combattere. Da qui i suoi sforzi per convincere l’ex ministro Graziano Del Rio a candidarsi in contrapposizione al presidente della Regione Lazio. Se la sua “moral suasion” non dovesse sortire effetti, l’area renziana ha altre due carte a disposizione: quelle di Matteo Richetti e Debora Serracchiani. Entrambi sembrano pronti alla sfida delle primarie.
Ancora incerto invece il futuro dell’attuale segretario, Maurizio Martina, che sta sfogliando la margherita. L’ex ministro dell’Agricoltura e’ molto tentato di correre per la riconferma ai vertici del partito, ma e’ conscio del fatto che cio’ sarebbe possibile solamente se i due fronti contrapposti, renziani e sostenitori di Zingaretti, optassero per una soluzione unitaria e di compromesso sul nuovo corso del Pd.
Altri possibili concorrenti per la segreteria, ma la loro sarebbe solo una presenza di bandiera, sembrano essere Cesare Damiano (area sinistra) e Francesco Boccia (vicino al governatore della Puglia, Michele Emiliano). Come detto, pero’, per ora l’unico candidato ufficiale e’ Nicola Zingaretti e, ricordiamolo, una sua elezione potrebbe significare la sua rinuncia alla presidenza del Lazio ed il ritorno alle urne per la nostra regione.
Staremo a vedere. Ne sapremo di piu’ tra qualche giorno. Infatti il 13 e 14 ottobre si terra’ a Roma una manifestazione pro-Zingaretti. Subito dopo, a Firenze, si svolgera’ la nona edizione della Leopolda promossa dai renziani. In queste due sedi si potra’ capire quale sara’ la composizione dei due schieramenti contrapposti e, in particolare, se l’area Renzi avra’ trovato il suo candidato.