Per il Campidoglio la Chiesa punta su Marchini

Il no alle unioni gay lo ha reso credibile, parte della Curia lo appoggia

Un ordine di scuderia a parrocchie e movimenti ecclesiali ancora non è arrivato, ma è certo che alla diocesi di Roma, il Vicariato, non dispiace che al Campidoglio vada Alfio Marchini. Un appoggio figlio delle circostanze. Non c’è infatti un candidato che piace di più, ma in realtà Marchini è il candidato che tutto sommato dispiace di meno. E il fatto che abbia detto che non celebrerà unioni gay se sarà sindaco lo rende più credibile. E’ questo il ritratto che ci fa una nostra fonte autorevole all’interno del Laterano. 
 

Roberto Giachetti, candidato del Pdè un ex radicale, agnostico e per tanti versi laicista. Le istituzioni cattoliche della Capitale non dimenticano che in passato ha partecipato ai presídi che ogni anno il partito tiene di fronte a Porta Pia in occasione della ricorrenza della Breccia. La lista di cattolici che lo appoggia “Più Roma – Democratici e Popolari” è capeggiata da Maria Fida Moro, che però non ha mai avuto buoni rapporti con le gerarchie ecclesiastiche.

Virginia Raggi,  dei M5s, si è più volte espressa per una revisione del regime fiscale, l’Imu, che grava sugli immobili della Chiesa, e questo fa temere in diocesi un lungo ed estenuante braccio di ferro.
 

Giorgia Meloni viene dalla destra estrema, e seppur difenda la famiglia tradizionale come si è visto al Familiy Day, sull’immigrazione ha posizioni che non piacciono per niente ad ambienti dell’associazionismo cattolico come la Caritas. 
 

E allora ecco che spunta Marchini. Su di lui sono convogliati i consensi degli alfaniani, e di tutta una serie di associazioni che si rifanno alla dottrina sociale della Chiesa come il Movimento Cristiano Lavoratori (Mcl). La stessa ministra della Salute Beatrice Lorenzin è molto amica di monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma e cappellano della Camera. L’uscita sulle unioni gay ha poi convinto anche i più dubbiosi in Curia.
 
Movimenti ecclesiali ed Ordini ancora non si sono espressi, e forse nemmeno lo faranno apertamente nei prossimi giorni. Certo, per esempio, è che Sant’Egidio in passato ha mostrato più simpatie per lo schieramento di centro sinistra mentre gli Orionini non hanno disdegnato i candidati del centro destra. L’impressione però è che parte della Chiesa, soprattutto quella di base, rimarrà alla finestra fino al ballottaggio.

 

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014