“Su Piazza Navona leggo cose abbastanza strampalate e allora forse occorre anche in questo caso ripristinare qualche elemento di verità: il bando in questione fu fatto ai tempi della giunta Marino tanto che a presentarlo in grande stile furono gli assessori di comune e municipio. Quel bando era vincolato nella stesura da norme superiori (intesa stato regioni e comunali, mi sembra di ricordare). Furono utilizzati tutti gli spazi possibili per aprire il bando e inserire principi che garantissero la qualità. Ma i paletti normativi sono piuttosto rigidi. Anche perché quella di piazza Navona è una ‘fiera’ e quindi è sostanzialmente riservata a una specifica tipologia di operatori. Se si voleva alzare il livello qualitativo bastava cambiare la natura della manifestazione. Cosa che è nelle competenze del Comune di Roma fare attraverso una delibera. E che però il Comune di Roma – né prima di Marino né con Marino – ha ritenuto di fare”. Così su Facebook, in merito al Natale in piazza Navona, il commissario Pd Roma Matteo Orfini.
“Quindi non c’è nessuna restaurazione dopo la fine della giunta, parliamo di una vicenda nata e gestita con Marino sindaco – continua Orfini – Anche l’anno scorso i Tredicine avevano vinto e non aprirono per protesta contro il municipio che aveva ridotto gli spazi per le bancarelle. Riduzione che è stata non solo confermata ma anche aumentata quest’anno e accompagnata da altre prescrizioni per garantire un miglioramento della manifestazione. Scelte coraggiose che hanno prodotto minacce pesanti agli esponenti politici del Pd del I municipio. È la giunta del I Municipio ad essersi esposta in prima persona contro lobby e interessi, sono loro che in queste ore si sono per primi dichiarati insoddisfatti dell’esito del bando e hanno giustamente attivato le procedure di controllo per verificare che gli uffici tecnici abbiano correttamente applicato quanto stabilito. Questa è la verità. Chi vuole raccontare un Pd servo delle lobby, pronto a azzerare le battaglie di legalità di questi anni, fa cattiva e scorretta propaganda. Noi continuiamo a lavorare per rendere Roma una città più giusta e più moderna dove legalità e trasparenza non siano considerate un optional”. (Omniroma)