Un altro smacco all’amministrazione pubblica, un’altra riprova che a Roma fare le regole è sempre più difficile. A Ponte Milvio ci sono, da sempre, i chioschi sul marciapiede. Il Muncipio competente decide di metterli fuori legge, ma gli esercenti non ci stanno e in due portano avanti la battaglia al Tar. Il Tribunale Amministrativo dà loro ragione e ora è tutto da rifare.
Il Municipio di Via Flaminia, infatti, aveva cancellato ogni concessione ai chioschi, senza però fornire un nuovo piano regolatore che spiegasse dove porre le nuove bancarelle. Così, due “cocomerai”, che occupano lo stesso punto da quasi un secolo, hanno deciso di fare ricorso contro un’ordinanza ingiusta. E il Tar ha accolto la loro protesta.
Ecco le motivazioni della sentenza, che sono un vero e proprio schiaffo al Municipio: «La parte ricorrente ha depositato documentazione da cui risulta che il chiosco removibile sarebbe interessato ad un Piano di delocalizzazione di cui, tuttavia, la difesa capitolina in sede di dibattimento non ha saputo fornire ulteriori e più precisi ragguagli circa l’avvio e lo stato del procedimento (…). Non può escludersi, allo stato, che il chiosco in parola rientri nel menzionato Piano di delocalizzazione ma sul punto il collegio ha la necessità di acquisire una precisa e documentata relazione di chiarimenti da parte del competente ufficio di Roma Capitale».
Il Municipio, dal canto suo, non è ancora stato in grado di attuare il “Piano di massima occupabilità” che è stato varato ma è fermo in qualche cassetto. E ora? I residenti hanno dimostrato solidarietà con i chioschi che, a differenza dei tanto detestati dehor, non sembrano nuocere né all’immagine del quartiere, né alla praticabilità dei marciapiedi.
Per quanto riguarda i dehor, invece, sembra che l’accordo sia stato raggiunto direttamente tra Municipio ed esercenti: in attesa di capire quali saranno i nuovi paletti imposti dal Piano, 20 esercenti potranno di nuovo mettere i tavolini in piazza. Insomma, un colpo di spugna che ha ancora una volta cancellato qualsiasi tentativo di arginare la proliferazione dei dehor. Fino alla prossima puntata.
Anche perché il problema non riguarda soltanto Ponte Milvio, ma buona parte del centro storico. Nel I Municipio, ad esempio, i vigili hanno tracciato delle linee con la vernice per delimitare gli spazi garantiti ai tavolini selvaggi. Ma nessuno rispetta questi confini e ogni giorno c’è una piccola “esondazione”.