I pronti soccorso di Roma rimangono una vera prima linea. E questo nonostante gli accessi negli ultimi due anni siano calati del 4-5%, con ora un milione e 900 mila ingressi. “Serve coinvolgere di più le strutture accreditate che non sono poche nella Capitale”, dice Adolfo Pagnanelli della società Spes, sindacato di medici che si occupa di emergenza.
Gli ingressi hanno un picco massimo il lunedì e nelle festività. Bisognerebbe distinguere maggiormente i codici bianchi e verdi da chi è grave o addirittura rischia di morire, come è successo al padre di Patrizio Cairoli deceduto dopo 57 ore al Pronto Soccorso del San Camillo senza un minimo di privacy. “Le strutture sono spesso vecchie, inadeguate a gestire chi è fine vita. Bisognerebbe avere porzioni del pronto soccorso dedicate proprio a questo, ma appunto abbiamo carenze di personale e di spazi”, dice Pagnanelli. È un problema non solo di carenze di spazi nei reparti d’emergenza, ma anche in quelli delle altre specialità, colpiti dalla razionalizzazione del piano di rientro della Regione Lazio. Nostre fonti dicono che manca in media il 30% dei posti.
Casi come quello del padre di Cairoli ce ne sono decine ogni anno nei pronto soccorso della Capitale, e la situazione nel corso degli anni non è cambiata. L’azienda ospedaliera San Camillo ha avviato un’indagine interna su questo caso, anche per evitare che fatti simili si ripetano. Eppure il figlio non chiedeva la luna, chiedeva un paravento per garantire un po’ di riservatezza per il padre. Il direttore sanitario dell’ospedale Luca Casertano, da noi contattato, vuole capire il senso della parola “destinato” che due medici avrebbero detto tra di loro riferendosi all’uomo che stava per morire, ma conferma la carenza di strutture, fatto sta che in quell’ospedale i pazienti aspettano diversi giorni prima di trovare un letto.
La situazione è disomogenea all’interno della stessa città, e tradizionalmente gli ospedali della parte est della città soffrono di un maggiore sovraffollamento, fatto sta che per ovviare alle carenze di quel quadrante per i primi mesi del 2017 dovrebbe aprire il pronto soccorso anche al Campus Biomedico. (Alg).