Quando la pioggia a Roma prende in ostaggio i cittadini

Caos tombini e strade allagate. Interviene la Protezione civile

Roma sommersa. E’ bastato un temporale ‘estivo’ ieri pomeriggio, (hanno parlato di nubifragio, risparmiandoci per una volta la ormai inflazionata ‘bomba d’acqua’) per gettare la Capitale nel caos più completo. Traffico in tilt, tombini stracolmi e traboccanti, pozze impressionanti e addirittura locali commerciali allagati e mezzi pubblici diventati barconi della speranza con i poveri cittadini per l’ennesima volta costretti a vivere in una città abbandonata a se stessa. Se è pur vero che l’intervento della Protezione civile è stato repentino ed efficace, come sempre accanto al lavoro incessante dei vigili del fuoco, è ancor più lampante che qualcosa continua a non funzionare nella gestione dell”emergenza’ pioggia a Roma. Una città ostaggio dell’acqua che ferma e si ferma e che crolla. La Protezione civile fa sapere che quello di ieri è stato un ”evento improvviso e imprevisto”, anche se le previsioni non lasciavano dubbi. “Effettuati numerosi interventi sia in appoggio a quelli dei vigili del fuoco che in maniera autonoma”, spiega ancora la Protezione civile che parla di 15 richieste di interventi per allagamenti stradali e di attività commerciali, prevalentemente in zona Roma Nord. Allagate infatti Tor di Quinto, San Lorenzo, Prati, Piazzale Clodio e Nomentana con i tombini e le caditoie traboccanti. Disagi al traffico da via del Foro Italico a piazza di Porta San Giovanni, da piazzale Labicano alla Tangenziale. Secondo quanto riportato dal sito Luceverde, è stata predisposta (e poi sbloccata) la chiusura del sottopasso Flaminia/Tor di Quinto in direzione Roma. Un incubo per molti lavoratori e turisti che oggi, guardando il cielo, tirano un sospiro di sollievo per il bel tempo. E’ giusto sperare nel sole, piuttosto che nelle istituzioni per la sicurezza delle nostre strade e l’efficienza del sistema della mobilità di Roma? (gc)

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